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24 M-5276-658A
14. L’erogazione di energia RF non deve essere iniziata fino a quando
l’aumento del flusso di irrigazione sia confermato da una diminuzione della
temperatura di minimo 2º C dell’elettrodo in punta.
15. Monitorare la temperatura della punta del catetere durante tutta la
procedura per accertarsi che l’irrigazione sia adeguata. Nota: la
temperatura visualizzata rappresenta unicamente la temperatura
dell’elettrodo, non la temperatura del tessuto.
16. Avviare una procedura a 15-20 watt. Dopo 15 secondi la potenza può
essere aumentata con incrementi di 5-10 W in base alle esigenze, fino ad
ottenere una lesione transmurale, definita da una riduzione >80%
dell’ampiezza dell’elettrogramma atriale unipolare, oppure dall’emergere di
doppi potenziali di ampiezza uguale e bassa. Si raccomanda di non
superare una potenza di 50 W quando il catetere è parallelo al tessuto e di
35 W se il catetere è perpendicolare al tessuto. La durata di ciascuna
ablazione RF non dovrà superare i 120 secondi. Trascinare il catetere alla
posizione successiva è permesso durante l’applicazione di energia per
120 secondi. La corrente RF può essere erogata nuovamente in
corrispondenza dello stesso punto o su punti diversi utilizzando lo stesso
catetere.
17. In caso di arresto del generatore (impedenza o temperatura) il catetere va
ritirato e l'elettrodo a punta a cupola esaminato per rilevare eventuali
coaguli prima di applicare nuovamente la corrente RF. Per rimuovere
eventuali coaguli presenti, è possibile utilizzare una compressa di garza
sterile inumidita di soluzione salina per pulire delicatamente la sezione della
punta; non sfregare né girare l'elettrodo a punta a cupola in quanto ciò
potrebbe danneggiare la saldatura dell'elettrodo a punta a cupola ed
allentarlo. Prima del reinserimento, accertarsi come segue che i fori di
irrigazione non siano chiusi:
a. Riempire una siringa* da 1 o 2 ml con soluzione salina sterile e
collegarla al rubinetto di arresto all'estremità del tubo di irrigazione.
b. Iniettare accuratamente nel catetere la soluzione salina presente nella
siringa. Un flusso di fluido uniforme dovrebbe essere visibile dalla punta
del catetere.
c. Ripetere i passaggi a e b, se necessario
d. Risciacquare il catetere e la tubazione secondo la tecnica standard per
garantire lo spurgo delle bolle d’aria intrappolate e per verificare la
pervietà dei fori di irrigazione.
e. Il catetere può ora essere introdotto nel paziente.
AVVERTENZA: Sospendere l’uso del catetere se l'ostruzione
permane o se lo strumento presenta un funzionamento non corretto.
NOTA:
una piccola siringa fornisce pressione sufficiente a produrre un
flusso di fluido visibile.
Reazioni avverse
In seguito a interventi di ablazione transcatetere sono state documentate alcune
gravi reazioni avverse, tra cui embolia polmonare, infarto del miocardio, ictus,
tamponamento cardiaco e morte.
In studi precedenti o in letteratura sono state inoltre riportate le seguenti
complicanze:
1. Relative alle procedure di cateterismo/catetere: sanguinamento
vascolare/ematomi locali, trombosi, fistola AV, pseudoaneurisma,
tromboembolia e reazioni vasovagali, perforazione cardiaca, versamento
pericardico/tamponamento, trombi, embolia gassosa, aritmie e danni
valvolari, pneumotorace ed emotorace, edema polmonare, ipossia, effusione
pleurica, sindrome da distress respiratorio acuto (ARDS), insufficienza
cardiaca congenita, broncopolmonite ad ingestis, polmonite, attacco
asmatico, ipotensione, malfunzionamento degli elettrodi ICD, anemia,
trombocitopenia, coagulazione intravascolare disseminata, epistassi,
infezione sistemica, infezione delle vie urinarie, apnea indotta da sedazione,
ritenzione di CO
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indotta da sedazione con letargia e colecistite.
2. Relative alla RF: dolore/fastidio al torace, tachiaritmia ventricolare, TIA
(attacco ischemico transitorio), CVA (accidente cerebrovascolare), blocco
cardiaco completo, spasmo dell'arteria coronarica, trombosi coronarica,
dissezione dell’arteria coronaria, tromboembolia cardiaca, pericardite,
perforazione/tamponamento cardiaco, danno valvolare e incremento del
livello di fosfochinasi.
3. Non relative al dispositivo o alla procedura: ritenzione urinaria, intorpidimento
transitorio delle estremità, morbo di Parkinson e diverticolosi
gastrointestinale.
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