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Nota
: La misurazione C.O. Corrente verrà mostrata nella tabella “Examin. Records” (Esamina registrazioni) e
salvata nella cronologia. Quando il dispositivo verrà spento, il contenuto della tabella “Examin. records” sarà
cancellato, ma la cronologia rimarrà disponibile. La cronologia include il codice paziente, il tempo di misura-
zione, TI, TB, C.O., C.I., e la forma d’onda BT.
•
Average C.I.(l/min/m
2
)
: la C.I. media calcolata per le passate registrazioni dell’esame.
•
Average C.O.(l/min)
: la C.O. media calcolata per le scorse registrazioni dell’esame.
È possibile premere il pulsante “
” per eliminare la registrazione se la tolleranza è troppo ampia.
14.6 Fattori che influenzano la misurazione C.O.
• Cuore
A. Precarico: il volume del sangue nel ventricolo alla fine della fase diastolica, che è in relazione con il volume
di ritorno venoso e il sangue residuo. La pressione capillare polmonare (PCWP, il suo valore normale è 6-12
mmHg, o 0,8-1,6 kPa) è solitamente ritenuta un’indicazione affidabile per il precarico nel ventricolo destro.
B. Postcarico: la resistenza all’eiezione del sangue.
C. La contrazione miocardica e la sua armonizzazione, la compliance del cuore e la frequenza cardiaca.
• Monitor
Il tipo di catetere, la costante di correzione del catetere, la temperatura, il volume e la velocità di iniezione.
• La temperatura della soluzione iniettata,
• Il volume della soluzione iniettata,
• La temperatura del sangue di riferimento del paziente,
• Il ciclo di inspirazione/espirazione del paziente,
• Il posizionamento relativamente alla vicinanza dei polmoni,
• Il catetere stesso,
• Il ritmo del paziente e lo stato emodinamico, e
• Ogni altra soluzione IV rapida che siano infuse mentre la misurazione C.O. è in corso
Alcuni suggerimenti per ottenere una misurazione accurata della C.O. sono riportate di seguito:
• La soluzione iniettata deve essere più fredda del sangue del paziente.
• L’iniezione della soluzione deve essere rapida e senza ostacoli.
• Iniettare al termine dell’espirazione.
Capitolo 15
MONITORAGGIO DEL GAS ANESTETICO (AG)
15.1 Introduzione
Il modulo del gas anestetico (AG) misura i gas anestetici e respiratori del paziente, incorporando allo stesso
tempo le caratteristiche del modulo O
2
.
Il modulo AG determina la concentrazione di alcuni gas utilizzando la misurazione dell’assorbimento della luce
infrarossa (IR). I gas possono essere misurati dal modulo AG mediante assorbimento di luce IR. Ogni gas ha
le proprie caratteristiche di assorbimento. Il gas viene trasportato in una cella di campionamento, e un filtro
ottico IR seleziona una specifica banda di luce IR da fare passare attraverso il gas. Per misurazioni multiple di
gas, esistono multipli filtri IR. Maggiore è la concentrazione di gas in un dato volume, maggiore sarà l’assorbi-
mento di luce IR. Ciò comporta che una maggiore concentrazione di gas assorbente provocherà una minore
trasmissione di luce IR. Viene misurata la quantità di luce IR trasmessa dopo il suo passaggio attraverso il gas
assorbente. Dalla quantità di luce IR misurata, verrà calcolata la concentrazione di gas.
Come per altri gas respiratori, l’ossigeno non assorbe la luce IR, ed è pertanto misurato basandosi sulle sue
proprietà paramagnetiche. All’interno del sensore O
2
sono poste due sfere di vetro riempite di azoto, mon-
tate su una sospensione a nastro teso di metallo raro solido. Il tutto è sospeso in un campo magnetico non
uniforme simmetrico. In presenza dell’ossigeno paramagnetico, le sfere di vetro sono spinte più lontano dalla
parte più potente del campo magnetico. La forza di torsione che agisce sulla sospensione è proporzionale alla
concentrazione di ossigeno. La concentrazione di ossigeno è calcolata dalla forza di torsione.
Il modulo AG può identificare automaticamente due gas anestetici nella miscela e distinguerli in base al loro
contributo al valore MAC e visualizzarli come primo e secondo agente anestetico.
15.2 Informazioni in materia di sicurezza
Per evitare il rischio di esplosione, non utilizzare con questa apparecchiatura anestetici infiammabili quali
etere e ciclopropano.
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