UM_NX-W_00_05_19_ML
IT
MITSUBISHI ELECTRIC HYDRONICS & IT COOLING SYSTEM S.p.A.
17
Descrizione
Simbolo
Valori
1
concentrazione di ioni idrogeno
pH
7.5
÷
9
2
presenza di calcio (Ca) e magnesio (Mg)
Durezza
4
÷
8.5 °D
3
ioni cloro
Cl
-
< 150 ppm
4
ioni ferro
Fe
3+
< 0.5 ppm
5
ioni manganese
Mn
2+
< 0.05 ppm
6
anidride carbonica
CO
2
< 10 ppm
7
solfuro di idrogeno
H
2
S
< 50 ppb
8
ossigeno
O
2
< 0.1 ppm
9
cloro
Cl
2
< 0.5 ppm
10
ammoniaca
NH
3
< 0.5 ppm
11
rapporto tra carbonati e solfati
HCO
3-
/ SO
4
2-
> 1
Tab.5
dove :
1/1.78 °D=1 °Fr
con 1°Fr= 10 gr CaCO
3
/ m
3
ppm = parti per milioni; ppb = parti per miliardo
Note esplicative
rif. 1 :
una concentrazione di ioni idrogeno ( pH ) maggiore di 9 implica un elevato pericolo di incrostazioni, mentre un pH minore di 7 implica un elevato pericolo di
corrosione
rif.2 :
la durezza misura la quantità di carbonato di Ca e Mg disciolti nell’acqua con temperatura inferiore ai 100 °C ( durezza temporanea).
Una elevata durezza implica un elevato rischio di incrostazioni.
rif. 3 :
la concentrazione di ioni cloro con valori maggiori di quelli indicati provoca fenomeni di corrosione
rif.4 - 5 - 8 :
la presenza degli ioni di ferro, manganese ed ossigeno innesca fenomeni di corrosione
rif. 6 - 7 :
l’anidride carbonica ed il solfuro di idrogeno sono impurità che facilitano il fenomeno di corrosione
rif. 9 :
solitamente nelle acque di acquedotto è un valore contenuto tra 0.2 e 0.3 ppm. Valori elevati provocano corrosione
rif.10 :
la presenza di ammoniaca rafforza il potere ossidante dell’ossigeno
rif. 11 :
al di sotto del valore riportato in tabella vi è il rischio di corrosione dovuto all’innesco di correnti galvaniche tra il rame e gli altri metalli meno nobili.
In presenza di fluidi di servizio diversi dall’acqua (e.g. miscele di glicole etilenico o propilenico), è fatta raccomandazione di utilizzare sempre fluidi formulati con inibitori specifici,
atti a offrire stabilità termica nell’intervallo di temperature di lavoro e protezione contro i fenomeni di corrosione.
È assolutamente necessario che, in presenza di fluidi sporchi e/o aggressivi, sia interposto uno scambiatore intermedio a monte degli scambiatori di calore del gruppo frigorifero.
La presenza di aria nel circuito idraulico riduce le performance e può causare gravi anomalie di funzionamento e anche guasti, in particolare al sistema di pompaggio e agli
scambiatori di calore. Durante il collegamento idraulico dell'unità è necessario che, dagli sfiati presenti sull’unità e sull’impianto, sia evacuata tutta l'aria e che sia poi garantito
che questa non possa penetrare nel circuito.
Il senso di ingresso e uscita del fluido vettore negli scambiatori di calore è evidenziato dalle targhette seguenti:
6.1
Evaporatore / recuperatore
Sul circuito idrico degli scambiatori di calore devono essere installati prestando attenzione a rispettare il corretto posizionamento (vedi Fig. 1 pag. A1):
•
due manometri di adeguata scala (ingresso - uscita)
•
due rubinetti di servizio per i manometri
•
sfiati per l’aria da montare nei punti più alti del circuito
•
due giunti flessibili antivibranti (ingresso - uscita) posti orizzontalmente
•
un flussostato da montare in uscita dall’unità dopo un tratto rettilineo di lunghezza pari a circa 7 volte il diametro della tubazione stessa. La taratura del flussostato
deve garantire una portata d’acqua minima agli scambiatori di calore non inferiore al valore indicato nel bollettino relativo all’unità o dichiarato dal fornitore. In
mancanza di tale dato si suggerisce un valore di taratura pari al 70% della portata d’acqua nominale dell’unità (non previsto per i desurriscaldatori)
•
una valvola di regolazione in uscita
•
due valvole di intercettazione (ingresso - uscita)
•
una valvola di bypass a due vie, o miscelatrice a 3 vie, da usare all’avviamento nel caso di temperatura acqua troppo fredda/calda