GIMA SpA
DIATERMO MB250 – DIATERMO MB400
MA303IGBa-19-03-2007 Manuale
d’Istruzioni / Instruction’s Manual
9
Le seguenti regole aiutano l'operatore ad ottenere buona coagulazione:
selezionare un elettrodo a pallina o un filo spesso;
localizzare il vaso sanguinante dopo aver asciugato il sangue in eccesso dall'area;
toccare leggermente il vaso sanguinante prima di attivare l'elettrodo;
cessare l'attivazione dell'elettrodo appena il tessuto si sbianca per evitare di danneggiarlo.
mantenere pulita la punta dell'elettrodo (a questo scopo si consiglia di utilizzare le spugnette pulisci-elettrodi opzionali
F7520).
Coagulazione per folgorazione o spray
L’elettrodo viene alimentato con alte tensioni di modo che, con l’elettrodo separato dal tessuto, possano scoccare uno o più
archi elettrici che si estinguono e si riformano in luoghi sempre diversi. Il calore generato è così distribuito su una superficie di
tessuto assai più ampia di quanto non si verifichi nel caso dell’unico arco prodotto per attuare il taglio e ciò produce in modo
prevalente coagulazione. Questa metodica è ideale per trattare grandi superfici con un sanguinamento diffuso e superficiale (es.
resezione epatica) e/o per realizzare coagulazione a livello dello sterno aperto nel campo della cardiochirurgia.
La tecnica della coagulazione con pinze anatomiche mediante camplaggio
La tecnica di coagulazione più frequentemente impiegata consiste nel bloccare il flusso ematico mediante pressione di
serraggio tra l’estremità della pinza.
Dopo aver camplato la porzione di tessuto o il vaso sanguigno sede della coagulazione, l’elettrodo attivo
viene posto in
contatto con la parte metallica prossimale della pinza. L’attivazione dell’alta frequenza deve avvenire dopo questo contatto
(pinza – elettrodo attivo) al fine di evitare l’effetto faradico (innesco di una scarica elettrica che sfrutta come conduttore l’aria)
che causerebbe shock elettrico, ustioni all’operatore, etc..
3.3 TAGLIO E COAGULAZIONE BIPOLARE
A differenza della tecnica monopolare, con la tecnica bipolare la porzione di tessuto interessata al passaggio di corrente in alta
frequenza è piccolissima. In questa tecnica vengono impiegate le pinze bipolari (di dimensione e forma diverse) sulle cui
estremità distali sono presenti l’elettrodo attivo e neutro. Serrando tra le estremità della pinza il tessuto su cui intervenire, il
passaggio di corrente ad alta frequenza avverrà da un’estremità all’altra, sfruttando come ponte elettrico la parte di tessuto da
trattare.
Il taglio bipolare consiste nel sezionamento del tessuto biologico dal passaggio dell'alta densità di corrente ad alta
frequenza concentrata dalle due punte della pinza bipolare. Ultimamente si sta dimostrato maggiore interesse per questa
metodica, soprattutto per la maggiore sicurezza offerta e per la diffusione delle tecniche di chirurgia endoscopica e
mininvasiva.
La coagulazione bipolare è l’emostasi di piccoli vasi sanguigni del tessuto corporeo tra le due punte della pinza. Quando la
densità di corrente è ridotta l'effetto è di essiccare la superficie cellulare, senza penetrazione in profondità, con
conseguente coagulazione.
L
a tecnica bipolare è estremamente più sicura in quanto la direzione della corrente ad alta frequenza è sempre determinata e
prevedibile e non riserva incognite e potenziali direzioni erronee, e le potenze utilizzate sono molto più basse di quelle
impiegate nella tecnica monopolare. Per tali ragioni questa tecnica viene usata soprattutto negli interventi chirurgici più
delicati, ed è quindi
fondamentale mantenere pulite le estremità distali delle pinze durante l’intervento, perché sono soggette ad accumulo di tessuto
coagulato, che limita il passaggio di corrente e favorisce l’incollaggio ai tessuti.
L’applicazione dell’elettrodo neutro (utilizzato obbligatoriamente nella tecnica monopolare) non è necessaria anche se dal
punto di vista pratico se ne consiglia sempre l’applicazione sul paziente durante la fase iniziale di preparazione.