GIMA SpA
DIATERMO MB250 – DIATERMO MB400
MA303IGBa-19-03-2007 Manuale
d’Istruzioni / Instruction’s Manual
6
2.
PRINCIPI ELETTROFISICI
Negli interventi chirurgici l’uso tradizionale del bisturi a coltello è stato ormai ampliamente sostituito dall’elettrobisturi che
consente di effettuare in maniera rapida, semplice ed efficace le operazioni di taglio e coagulo dei tessuti.
L’elettrobisturi è costruito sulla base del principio di conversione dell’energia elettrica in calore (Principio di Joule) ed è
costituito da:
un oscillatore sinusoidale in radiofrequenza (0.4 - 2MHz)
un generatore di pacchetti di onde, con frequenza di ripetizione dei pacchetti pari a 15 – 30 kHz;
un miscelatore per il trasferimento al blocco di amplificazione di potenza o la sola forma d’onda adatta al taglio, o la sola
forma d’onda per il coagulo, oppure un segnale ottenuto da un’opportuna miscelazione delle due;
un blocco amplificatore di potenza in grado di fornire la potenza necessaria in termini di corrente e di trasmettere agli
elettrodi, mediante trasformatore, il segnale amplificato;
un circuito di sicurezza per l’elettrodo di ritorno, per rilevare eventuali interruzioni del cavo e disattivare l’erogazione
della radiofrequenza;
da un elettrodo attivo opportunamente sagomato (manipolo);
da un elettrodo di ritorno (neutro) che chiude il circuito attraverso il paziente.
La corrente elettrica che attraversa il tessuto biologico solitamente può causare:
1.
Effetto Joule
2.
Effetto Faradico
3.
Effetto Elettrolitico
1) Effetto Joule
Nel tessuto biologico, attraversato dalla corrente elettrica erogata dall’elettrobisturi, si produce un riscaldamento (effetto
Joule), dipendente dalla resistenza elettrica specifica del tessuto, dalla densità di corrente, dal tempo di applicazione e che può
determinare varie trasformazioni cellulari.
Q = I
2
x R x T
L’influsso dell'effetto termico (effetto Joule) si realizza mediante:
Intensità di corrente e potenza in uscita
Grado di modulazione
Parametri interpretabili dalla forma d’onda della corrente ad alta frequenza prodotta dal generatore.
Forma dell’elettrodo
A punta o arrotondato a seconda delle esigenze, è di dimensioni assai ridotte; pertanto la densità di corrente sulla
superficie della punta [A
·
m
-2
] è elevatissima. Gli elettrodi a sezione sottile creano un’ alta densità di corrente, un’elevata
temperatura, favorendo l’azione di il taglio. Quelli ad ampia superficie creano una densità di corrente più bassa, una
temperatura più bassa, realizzando
un effetto di coagulazione.
Stato dell’elettrodo attivo
Gli effetti termici sono rapportabili alla resistenza del corpo umano a cui è da sommare la resistenza di contatto
dell’elettrodo. E’ indispensabile mantenere gli elettrodi attivi perfettamente puliti per non avere una riduzione degli effetti.
Caratteristiche del tessuto
Le caratteristiche resistive variano in relazione ai tessuti biologici.
Tessuto biologico
(nel campo da 0,3 a 1 MHz)
Metalli
Sangue 0,16 x 10
3
Argento 0,16 x 10
-5
Muscolo, rene, cuore 0,2 x 10
3
Rame 0,17 x 10
-5
Fegato, milza 0,3 x 10
3
Oro 0,22 x 10
-5
Cervello 0,7 x 10
3
Alluminio 0,29 x 10
-5
Polmone 1,0 x 10
3
Grasso 3,3 x 10
3
(Esempio di resistenze specifiche di materiale organico e di metalli)
In base alla temperatura raggiunta e in funzione delle forme d’impulso utilizzate, si riconoscono diverse tecniche d’uso della
corrente in radiofrequenza sul corpo umano:
Coagulazione
Temperature da 60 a 70 ºC nell’area intorno all’elettrodo attivo causano un lento riscaldamento del liquido intra-cellulare,
l’acqua contenuta nella cellula evapora e si ottiene un’azione di coagulo
che blocca il sanguinamento.
Elettrotomia
Temperature sopra i 100 ºC nell’area circostante l’elettrodo attivo determinano la vaporizzazione del liquido intra-cellulare e
l’esplosione della cellula. Il vapore presente intorno all’elettrodo innesca una reazione intercellulare a catena nella direzione in
cui viene maneggiato l’elettrodo attivo, trasmettendo anche ai tessuti immediatamente circostanti l’energia di vaporizzazione.
L’elettrotomia non è, pertanto, una resezione meccanica.
Se la temperatura raggiunge i 500 °C si verifica la carbonizzazione
tissutale con un’azione di cauterizzazione.