Fig. 6 Segnalatori d’apertura (contatti reed) per finestre e porte
Alcuni consigli
1.
Per collegare più segnalatori in una zona d’allar-
me, impiegare un ripartitore (vedi fig. 6, zona 1
d’allarme).
2.
Per la porta d’ingresso principale usare una zona
separata d’allarme e attivare per la stessa il ritar-
do di ingresso e d’uscita (vedi cap. 5.2). In questo
modo, l’addetto alla centralina può attivare l’im-
pianto e abbandonare l’edificio entro il periodo di
ritardo attraverso la porta principale, oppure può
disattivare l’impianto senza fare scattare l’allarme
dopo avere messo piede nell’edificio.
4.5.4 Segnalatore PIR di movimento
I segnalatori passivi a infrarossi rilevano il movimento
di fonti di calore infrarosso, come p. es. di esseri ani-
mati. Generalmente sono equipaggiati con un contatto
NC che si apre in caso di movimento riconosciuto.
Fig. 7 Segnalatore PIR di movimento con contatto di riposo (NC)
4.5.5 Segnalatore d’incendio e di fumo
Alla centralina si possono collegare anche segnalatori
d’incendio e di fumo. Programmare la zona d’allarme
per questi segnalatori come “Fire” (cap. 5.1). In questo
modo, alle persone presenti si segnala il pericolo con
un tono ad impulsi anche se l’impianto non è stato atti-
vato.
Fig. 8 Segnalatore d’incendio o di fumo con contatto di riposo (NC)
4.5.6 Segnalatore di rottura vetri
Se viene infranto un vetro, i segnalatori di rottura vetri
fanno scattare l’allarme.
I segnalatori passivi di rottura vetri si incollano
direttamente sul vetro e interrompono subito la corren-
te di un circuito d’allarme in caso di allarme. Si colle-
gano esattamente come i contatti reed per finestre e
porte (cap. 4.5.3).
I segnalatori acustici di rottura vetri reagiscono ai
rumori tipici della rottura di un vetro. Per il loro funzio-
namento hanno bisogno di una tensione d’alimenta-
zione.
Fig. 9 Segnalatori acustici di rottura vetri
4.5.7 Segnalatore d’aggressione (pulsante panico)
I segnalatori d’aggressione vengono collegati con un
circuito separato d’allarme programmato come “Panic”
(cap. 5.1). In questo modo è possibile far scattare un
allarme per mezzo di questo segnalatore anche se
l’impianto non è stato attivato, azionando semplice-
mente il pulsante panico.
Fig. 10 Segnalatore d’aggressione (pulsante panico)
TB2
AZ1
TMP
AZ2
+–
–
++
–
Pulsanti panico
con contatto NC
Ripartitore
Pulsanti panico
con contatto NC
TB2
AZ1
TMP
AZ2
+–
–
++
–
Pulsanti panico
con contatto NA
Ripartitore
Pulsanti panico
con contatto NA
Staccare
i ponticelli!
Non
staccare
i ponticelli!
TB2
AZ1
TMP
AZ2
+–
–
++
–
TB4
PGM1
+–
SPKR
+
AUX 12V
–
Staccare
i ponticelli!
+
–
12 V
Ripartitore
allarme
anti-
sabotaggio
Segnalatore di
rottura vetri
+
–
12 V
allarme
anti-
sabotaggio
TB2
AZ1
TMP
AZ2
+–
–
++
–
TB4
PGM1
+–
SPKR
+
AUX 12V
–
+
–
Contatto d’alarme
Staccare
il ponticello!
Tensione d’esercizio 12 V
TB2
AZ1
TMP
AZ2
+–
–
++
–
Contatto
antisabotaggio
TB4
PGM1
+–
SPKR
+
AUX 12V
–
+
–
Contatto d’allarme
Tensione d’esercizio 12 V
Staccare
i ponticelli!
Importante!
Collegando dei contatti NC con una zona d’allarme
bisogna assolutamente togliere il relativo ponticello
fra i contatti “AZ”, altrimenti non è possibile fare scat-
tare l´allarme.
TB2
AZ1
TMP
AZ2
+–
–
++
–
Zona 1 d’allarme
Zona 2 d’allarme
Ripartitore
I
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