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Quello che raccogliamo con questo strumento è dunque
un dato che trova significato solo nel contesto di un più
completo esame dell’apparato locomotore
.
05005
–
DELTA LEG N
5.1
DESTINAZIONE D’USO E DESCRIZIONE
DELL’APPARECCHIATURA
Strumento manuale adatto a misurare l’eterometria degli
arti inferiori in scarico, a paziente supino.
5.2
MATERIALI
PMMA, PE ed ABS
5.3
CONTENUTO DELLA CONFEZIONE
Corpo delta leg N, 1pz
Pedana piede sinistro, 1 pz
Pedana piede destro, 1pz
5.4
INFORMAZIONI AGGIUNTIVE
Alcune considerazioni sulla eterometria degli arti inferiori
Come bene indica il termine, indichiamo con eterometria
una differenza di lunghezza degli arti inferiori, qualsiasi ne
sia la causa; con lo stesso significato possiamo trovare
diversi termini: disuguaglianza, discrepanza, disparità di
lunghezza; sono sostanzialmente dei sinonimi.
è bene invece evitare il termine “dismetria”,
occasionalmente usato da qualche Autore, perchè viene
utilizzato con significato completamente diverso in ambito
neurologico.
Nella lettura anglosassone la eterometria è solitamente
indicata con
l’espressione “leg lenght discrepancy
-
LLD”.
Da cosa dipende una eterometria?
Vengono distinte due categorie:
a) eterometria anatomica o strutturale, quando si tratta di
una effettiva diversità di lunghezza dei segmenti
scheletrici (da cause congenite o acquisite).
b) eterometria funzionale, quando la differenza è legata
a contratture muscolari, deviazioni assiali, sublussazioni,
lassità articolare, asimmetrie del bacino ecc., fattori che
in carico determinano una apparente accorciamento di
un arto.
Quando è importante una eterometria?
Non c’è accordo in letteratura scientifica sul valore di
eterometria da considerare clinicamente rilevante. Per
alcuni autori 5 mm sono già signficativi, per altri anche 2
cm possono non essere importanti.
Si tratta in generale di opinioni personali basate su
osservazioni aneddotiche.
Alla radice di queste incertezze si trova in primo luogo la
indeterminatezza della misurazione clinica, legata
all’ampio margine di errore associato ai me
todi di
valutazione fino ad ora disponibili.
Metodi di valutazione della eterometria fino ad oggi
disponibili
1.
L’esame radiografico: rappresenta il “gold
-
standard” ed
è indispensabile per programmare un intervento
chirurgico nelle forme clinicamente rilevanti.
Presenta peraltro delle ovvie limitazioni di impegno legate
al rischio radiologico e quindi solitamente non viene
impiegato nelle forme più modeste, che sono anche le
più comuni.
2.
Metodi di osservazione clinica (comunemente impiegati
nell’ambul
atorio specialistico e nelle palestre).
a) metodo della fettuccia: con un metro a fettuccia,
possono essere utilizzati diversi riferimenti anatomici:
- SIAS - malleolo interno
- SIAS - malleolo esterno
- Ombelico - malleolo interno
Con queste
misurazioni l’errore (valutato ripetendo la
misurazione più volte da parte dello stesso osservatore o da
parte di due osservatori diversi) può superare il centrimetro
ed in alcuni studi controllati sono state misconosciute
differenze superiori a 2 cm.
b)
Valutazione in ortostatismo, osservando l’altezza delle:
- creste iliache
- spine iliache anteriori superiori
- fossette sacrali
Con questi metodi la differenza può essere “stimata”
oppure calcolata ponendo dei rialzi fino ad ottenere un
compenso (verificato con una livella.)
Anche questi metodi, quantunque diffusamente impiegati,
soffrono di una ampia incertezza e solo raramente sono
stati sottoposti a verifica del range di errore connesso ad
ogni procedura di misurazione.
Da queste brevi considerazioni emerge il dato che, con i
comuni metodi di valutazione clinica, non può essere
valorizzata una eterometria di 0,5 cm e anche una
apparente differenza di 1 cm va valutata con cautela
prima di prendere anche una semplice decisione clinica
come
l’adozione di un rialzo.
Per ovviare ai limiti di valutazione disponibili è stato ideato
e prodotto il DeltaLeg, un dispositivo non invasivo per la
valutazione della eterometria degli arti inferiori in scarico.
Esso consiste di una barra su cui sono applicate due
pedane ortogonali: una è fissa e funge da riferimento, la
seconda è mobile lungo l’asse longitudinale della barra
ed è dotata di un puntarore; quest’ultimo indica il valore
numerico della eterometria, positivo o negativo, su di una
scala millimetrata posta sulla superficie superiore della
barra, con il valore “zero” corrispondente alla pedana di
riferimento.