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Che cosa e’ un campo sonoro?
Per poter spiegare le rimarchevoli funzioni del sistema DSP è
necessario anzitutto comprendere la natura di un campo
sonoro.
Ciò che crea i toni ricchi e pieni di uno strumento durante una
esecuzione dal vivo è la riflessione multipla del suono da parte
delle pareti della stanza. Oltre a rendere il suono “vivo”, queste
rifflessioni ci dicono quale è la posizione del musicista e le
dimensioni della stanza in cui ci toviamo. Possiamo anche
determinare se la stanza è altamente riflettente, con superfici
di acciaio e vetro, oppure assorbente, con pannelli in legno,
tappeti e tende.
Gli elementi di un campo sonoro
In un qualsiasi ambiente, oltre al suono che arriva direttamente
al vostro orecchio dallo strumento, vi sono due tipi distinti di
riflessione sonora che si combinano per creare il compo
sonoro:
(1) Riflessioni primarie.
Suoni riflessi che raggiungono il nostro orecchio con
estrema rapidità (50 ms—100 ms dopo il suono diretto)
dopo essere stati riflessi da una sola superficie, per
esempio dal soffitto o da una parete. Queste riflessioni
rientrano in strutture specifiche, come indicato nel
diagramma di pag. 56, per qualsiasi ambiente particolare e
forniscono al nostro orecchio informazìoni estremamente
importante. Le riflessioni primarie aggiungono chiarezza al
suono diretto.
(2) Riverbero.
Questo viene causato dalle riflessioni su più superfici—
pareti, soffitto, il fondo della stanza—talmente numerose
che si fondono tra di loro per formare un alone acustico
continuo. Esse non sono direzionali e diminuiscono la
chiarezza del suono diretto.
Il suono diretto, le riflessioni primarie ed il riverbero successivo
presi assieme aiutano a determinare le dimensioni soggettive
e la forma della stanza e sono queste le informazioni che il
sistema DSP riproduce per creare i campi sonori.
Se voi foste in grado di creare le riflessioni primarie
appropriate ed il riverbero successivo nella vostra stanza,
sareste in grado di creare il vostro proprio ambiente di ascolto.
L’acustica della vostra stanza potrebbe essere cambiata in
quella di una sala per concerti, di una sala da ballo o di una
stanza di practicamente qualsiasi dimensione. Questa capacità
di creare campi sonori è esattamente ciò che la Yamaha ha
realizzato col sistema DSP.
I programmi DSP consistono di vari parametri che si
combinano ad determinare l’apparente dimensione
dell’ambiente, il tempo di riverberazione, la distanza fra
l’ascoltatore e l’esecutore, ed altro ancora. In ciascuno dei
programmi, questi parametri sono stati predisposti con dei
valori precisi, calcolati dalla Yamaha per la creazione di un
campo sonoro unico per quel particolare programma. Sebbene
si consigli quindi di usare i programmi DSP senza modificarne i
parametri, l’apparecchio consente comunque all’utente di
creare dei campi sonori diversi, più adeguati alle proprie
preferenze. Partendo quindi da uno dei programmi esistenti, si
possono modificare i parametri che lo compongono. Anche se
il cavo di alimentazione dell’apparecchio viene staccato dalla
presa di corrente alternata di rete, i campi sonori di propria
elaborazione rimangono nella memoria del sistema DSP per
circa due settimane. Per la creazione del “proprio” campo
sonoro, vedere le spiegazioni alla pagina seguente.
Oltre al parametro “TYPE” che seleziona il programma
secondario all’interno di ciascun programma DSP (es. “Europe
Hall A”, e “Europe Hall B” per il programma 1, “CONCERT
HALL 1”), ciascun programma possiede anche una serie di
parametri che permettono di cambiare le caratteristiche
dell’ambiente acustico per creare esattamente l’effetto
desiderato. Questi parametri corrispondono ai molti fattori
acustici naturali che creano il campo sonoro di una sala per
concerti o di un altro ambiento di ascolto. Le dimensioni della
stanza, per esempio, influenzano il tempo che intercorre tra le
“riflessioni primarie”—cioè le prime riflessioni ampiamente
distanziate che si sentono dopo il suono diretto. Il parametro
“ROOM SIZE” presente in molti dei programmi del DSP altera
il tempo tra queste riflessioni cambiando in questo modo le
dimensioni della “stanza”. Oltre alle dimensioni, anche la forma
della stanza e le caratteristiche delle sue superfici possiedono
un effetto significativo sul suono finale. Le superfici che
assorbono il suono, per esempio, causano un rapido
spegnimento delle riflessioni e del riverbero mentre superfici
altamente riflettenti permettono la prosecuzione delle riflessioni
per un periodo più lungo. I parametri del DSP permettono di
controllare questi e molti altri fattori per contribuire al proprio
campo sonoro personale permettendo di “ridisegnare” le sale, i
teatri, ecc. predisposti per creare ambienti su misura che si
adattino ai propri gusti ed alla musica.
Riferitevi a “Descrizione dei parametri del campo sonoro
digitale” alle pagg. da 56 a 58 per la descrizione di ciascun
parametro, di come esso influenza il suono ed il suo campo di
controllo.
Creazione del proprio campo sonoro
FUNZIONI AVANZATE