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cod. 004770041 07/2011
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cod. 004770040 - 12/2007
STUFE Olivia-Idro Betty-Idro Antonia-Idro Stefania-Idro Clarabella-Idro
It
Le apparecchiature da riscaldamento (denominate in
seguito “stufe”) PALAZZETTI LELIO S.p.A. (di seguito
PALAZZETTI) serie Olivia-Idro, Betty-Idro, Antonia-Idro,
Stefania-Idro, Clarabella-Idro sono costruite e collaudate
seguendo le prescrizioni di sicurezza indicate nelle
direttive europee di riferimento.
Questo manuale è indirizzato ai proprietari della stufa,
agli installatori, operatori e manutentori delle stufe serie
Olivia-Idro, Betty-Idro, Antonia-Idro e Stefania-Idro,
Clarabella-Idro.
In caso di dubbi sul contenuto e per ogni chiarimento
contattare il costruttore o il servizio di assistenza tecnica
autorizzato citando il numero del paragrafo dell’argomento
in discussione.
La stampa, la traduzione e la riproduzione anche
parziale del presente manuale s’intendono vincolate
dall’autorizzazione Palazzetti.
Le informazioni tecniche, le rappresentazioni grafi che
e le specifi che presenti in questo manuale non sono
divulgabili.
IL sIstema a doPPIa comBustIone
La fi amma prodotta dalla legna che brucia correttamente in una
stufa emette la stessa quantità di anidride carbonica (CO
2
) che
si sarebbe liberata in seguito alla naturale decomposizione del
legno stesso.
La quantità di CO
2
prodotta dalla combustione o decomposizione
di una pianta corrisponde alla quantità di CO
2
che la pianta
stessa è in grado di prelevare dall’ambiente e trasformare in
ossigeno per l’aria e carbonio per la pianta, nel corso del suo
ciclo di vita.
L’uso di combustibili fossili non rinnovabili (carbone, gasolio,
gas), a differenza di quanto avviene con la legna, libera nell’aria
enormi quantità di CO
2
accumulate nel corso di milioni di anni,
aumentando la formazione dell’effetto serra. L’uso della legna
come combustibile, quindi, è in perfetto equilibrio con l’ambiente
in quanto viene utilizzato un combustibile rinnovabile ed in
armonia con il ciclo ecologico della natura.
Il principio della combustione
pulita
risponde in pieno a questi
obiettivi e la Palazzetti vi ha fatto riferimento nella progettazione
dei propri prodotti.
Cosa intendiamo per
combustione pulita
e come avviene?
Il controllo e la regolazione di aria primaria e l’immissione
dell’aria secondaria provoca una seconda combustione, o post-
combustione caratterizzata da una seconda fi amma più viva e più
limpida che si sviluppa al di sopra della fi amma principale. Essa,
grazie all’immissione di nuovo ossigeno, brucia i gas incombusti
migliorando sensibilmente il rendimento termico e riducendo
al minimo le emissioni nocive di CO (monossido di carbonio)
dovute alla combustione incompleta. È questa una caratteristica
esclusiva delle stufe e di altri prodotti PALAZZETTI.
Combustione
tradizionale
Sistema a doppia
combustione PALAZZETTI
CO
2
CO
Combustione
primaria
CO
Postcombustione
CO+½O = CO + calore
2
2
CO
2
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cod. 004770040 - 12/2007
STUFE Olivia-Idro Betty-Idro Antonia-Idro Stefania-Idro Clarabella-Idro
It
C)
deve indossare i guanti antiinfortunistici;
D)
deve indossare scarpe antiinfortunistiche;
E)
deve accertarsi che l’area interessata alle fasi di mon-
taggio e di smontaggio sia libera da ostacoli.
5.2
canne fumarIe e comIGnoLI
Per garantire un regolare funzionamento della stufa
è necessario seguire alcune regole fondamentali che
riguardano la PRESA D’ARIA, la CANNA FUMARIA,
l’INSTALLAZIONE. Rif. UNI 1068/98
• La
Presa d’arIa esterna
è indispensabile
per assicurare un adeguato affl usso di
arIa
di
comBustIone
(Fig. 5.2.1), soprattutto se vi sono
serramenti con vetri doppi e guarnizioni. Praticare
quindi un foro del diametro di almeno 10 cm su una
parete che dà sull’esterno (
1
- Presa aria esterna). Il
foro dovrà essere fatto possibilmente al di sotto del
livello del piano fuoco, dietro o a lato dell’apparec-
chiatura e dovrà essere dotato sia di griglia antinsetto
che di chiusura (Fig.5.2.1).
• In presenza di più focolari nello stesso ambiente si
raccomanda di incrementare la sezione della presa
d’aria esterna in dotazione ad ogni apparecchiatu-
ra, per evitare fenomeni di depressione d’aria con
conseguente fuoriuscita di fumo.
• Le dimensioni della
canna fumarIa
dovranno
essere conformi a quanto riportato nella tabella dei
dati tecnici del cap.9. È consigliabile l’uso di canne
fumarie coibentate in refrattario o in acciaio inox di
sezione circolare, con pareti interne a superfi cie liscia
(Fig. 5.2.2). La sezione della canna fumaria dovrà
mantenersi costante per tutta la sua altezza. Si con-
siglia un’altezza minima di ,5÷4 m (vedi Fig.5.2.4) in
funzione del diametro (vedi caratteristiche tecniche).
È opportuno prevedere, sotto l’imbocco del canale da
fumo, una camera di raccolta per materiali solidi ed
eventuali condense. Le caratteristiche della canna
fumaria devono essere conformi a quanto prescritto
dalle norme EN 1068 - EN 1856-1-2 - EN 1857
- EN 144 - EN 184-1- - EN 1291-1. Canne
fumarie FATISCENTI, costruite con materiale non
idoneo (fi brocemento, acciaio zincato, ecc... con
superfi cie interna ruvida e porosa) sono fuorilegge
e pregiudicano il buon funzionamento della stufa.
• Un
Perfetto tIraGGIo
è dato soprattutto da una
canna fumaria libera da ostacoli quali strozzature,
percorsi orizzontali, spigoli; eventuali spostamenti
di asse dovranno avere un percorso inclinato con
angolazione max di 45° rispetto alla verticale, meglio
ancora se di soli 0°. Detti spostamenti vanno effet-
tuati preferibilmente in prossimità del comignolo.
•
II
raccordo fumI
tra stufa e canna fumaria dovrà
avere la stessa sezione dell’ uscita fumi della stufa.
Eventuali tratti orizzontali non dovranno superare i 2
metri e dovrà comunque esserci un dislivello di 8÷10 cm
per ogni metro, a salire in direzione della canna fumaria.
Sono consentite al massimo due curve a 90°.
• II
comIGnoLo
deve essere del tipo
antivento
con sezione interna equivalente a quella della canna
fumaria e sezione di passaggio dei fumi in uscita al-
meno
Doppia
di quella interna della canna fumaria
(Fig. 5.2.).
• Per evitare inconvenienti nel tiraggio, ogni stufa do-
vrà avere una propria canna fumaria indipendente.
Nel caso di presenza di più canne fumarie sul tetto
è opportuno che le altre si trovino ad almeno 2 metri
di distanza e che il comignolo della stufa
sovrastI
gli altri di almeno 40 cm (Fig.5.2.4). Se i comignoli
risultano accostati prevedere dei setti divisori.
• In fi gura 5.2.5 e 5.2.6 vengono visualizzati i dati della
tabella delle prescrizioni UNI 1068/98 relative alle
1
Fig. 5.2.1
Fig. 5.2.2
A
max 1,5 A
Fig. 5.2.