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MANUALE PER L’INSTALLAZIONE
ITALIANO
Procedura di configurazione dell’impianto
Con il termine impianto si intende l’insieme di tutte le informazioni che sono gestite da Securbase Light/Plus con riferimento al Compass SC ed in parti-
colare alla configurazione fisica dell’installazione. Tutte le informazioni di configurazione sono indicate come impianto e sono memorizzate all’interno della
memoria del Compass SC e contemporaneamente in un database sul PC.
Ovviamente, affinché l’impianto di controllo accessi funzioni correttamente, è necessario un insieme minimo di informazioni attraverso il quale ogni sistema
viene attivato e reso funzionale.
1) Inserimento/modifica password
Dopo aver lanciato l’esecuzione del programma Securbase Light/Plus, viene subito richiesta la password di entrata che è fissata a “securbaselp” di default.
Esistono due modalità di accesso a securbaselp:
- ADMIN (modalità amministratore): è possibile effettuare tutte le modifiche ai dati dell’impianto.
- USER (modalità utente): non è possibile effettuare alcuna modifica ai dati dell’impianto.
La password di ingresso al programma è funzionale alla sicurezza di tutte le informazioni gestite dal programma e riferite all’impianto. Può essere cam-
biata e definita ex-novo dall’amministratore del sistema ma deve essere memorizzata in un posto sicuro perché non c’è modo ulteriore di ripristinare una
situazione di default dopo che l’utente ha modificato la password standard “securbaselp”.
2) Creazione impianto
Alla prima esecuzione di Securbase Light/Plus in collegamento con un Compass SC vergine, il software conduce alla finestra di impostazione impianto
corrente. Poiché si tratta di una prima configurazione viene quindi consentita la creazione di un impianto nuovo. Securbase Light propone la creazione
di un impianto nuovo denominato “Securbase Light”. Securbase Plus consente invece di creare un nuovo impianto il cui nome è definibile dall’utente. La
creazione del nuovo impianto richiede qualche decina di secondi.
La prima cosa che comunque si deve fare è denominare l’impianto.
Tale denominazione viene memorizzata sia all’interno del Compass SC sia sul PC, in entrambi i casi sotto forma di directory impianto.
Dal lato PC Securbase Light/Plus si preoccuperà di memorizzare tutti i parametri di configurazione dell’impianto all’interno della directory “C:\Compass SC”.
Poiché Securbase Light limita la propria gestione ad un singolo impianto collegato, per questa versione la denominazione di impianto è automaticamente fissata a
“Securbase Light”. L’impianto viene quindi memorizzato fisicamente nel PC all’interno della directory “C:\Compass SC\Securbase Light”, sotto forma di database.
Securbase Plus gestisce un n° di impianti illimitato. Una volta inserito il nome dell’impianto (es. “prova”), viene creata una directory all’interno del percorso
“C:\Compass” (Es: “C:\Compass SC\Prova”).
3) Ricerca rete
Dopo che un impianto è stato appena creato Securbase Light/Plus impone una analisi di rete e fornisce la possibilità di configurare la grafica di presen-
tazione degli eventi. L’ analisi di rete è necessaria per rilevare il numero di dispositivi Compass 485 o RTD-CA connessi sulla rete RS 485.
Tutti i dispositivi rilevati sono riportati in una lista che consente di operare una verifica per poi procedere con la memorizzazione della configurazione.
Il risultato finale sarà una lista di tutti i dispositivi (lettori) presenti nel sistema installato. Eventuali problemi di installazione (es. l’indirizzamento locale dei
lettori Compass 485 e/o RTD-CA) vengono pertanto identificati molto facilmente.
NOTA
Uno degli errori più comuni che può capitare durante l’installazione fisica di un sistema è rappresentato dall’impostare in maniera identica l’indirizzo fisico
di due o più lettori sulla rete. In caso di indirizzo fisico identico gli eventuali lettori manifesteranno seri problemi di raggiungibilità e quindi l’impossibilità di
garantire il funzionamento voluto. In questi casi è molto probabile che tali lettori non compaiano nella lista dopo una ricerca rete.
4) Impostazione varchi [GESTIONE VARCHI --> PARAMETRI VARCO]
Dopo aver effettuato la ricerca di rete l’operazione successiva e necessaria all’ attivazione dell’impianto è l’impostazione varchi, ovvero la programmazione
delle caratteristiche funzionali di ogni lettore di varco così da attivare un controllo accurato dei passaggi.
Ogni lettore di varco, sia esso un Compass 485 oppure un ricevitore RTD-CA, deve essere denominato e configurato in maniera specifica, scegliendo una
modalità di funzionamento tra quelle disponibili:
[GESTIONE VARCHI --> PARAMETRI VARCO --> CONFIGURAZIONE LETTORE]
-
Lettore disabilitato
-
Lettore neutro con accesso controllato
-
Lettore neutro con accesso sempre libero
-
Lettore neutro con accesso sempre vietato
-
Lettore di zona protetta con accesso controllato in ingresso (Antipassback)
-
Lettore di zona protetta con accesso controllato in uscita (Antipassback)
Caratteristica primaria di ogni lettore Compass 485-Compass Reader e dei ricevitori RTD-CA è quella di poter controllare direttamente l’apertura di un varco (porta). Tra
i parametri impostabili per ogni lettore vi sono pertanto il tempo di attrazione relè della porta controllata ed il tempo di controllo allarme porta aperta/porta chiusa.
Impostando ad un valore specifico il tempo di attrazione relè la porta viene attivata in apertura per l’intera durata prefissata, dando modo ad una persona
di passare attraverso il varco approfittando della sua apertura.
Il tempo di controllo allarme consente invece di identificare eventuali problemi che possono avvenire in situazioni specifiche. Un tempo di allarme nullo equivale alla disat-
tivazione del controllo di allarme. Un tempo di allarme superiore a 0 definisce invece in intervallo di tempo oltre il quale si procede all’identificazione di eventuali allarmi.
L’impostazione di un tempo di allarme consente di controllare la situazione di utilizzo normale dell’impianto e del varco in particolare.
La configurazione di ogni lettore dell’impianto consente il suo successivo utilizzo ‘logico’ come criterio di controllo accessi associabile alle persone ed ai
gruppi. Una volta che un varco è stato configurato ed attivato sarà quindi possibile associare tale varco ad una persona come criterio di controllo accessi.
Ad una persona “Tizio” potranno essere associati perciò i lettori 1 e 2 indicando in tal modo che “Tizio” è abilitato al passaggio attraverso i varchi 1 e 2
precedentemente attivati e configurati.
5) Parametri di sistema [GESTIONE SISTEMA]
Alla prima connessione di Securbase Light/Plus con un Compass SC, all’utente viene richiesto di inserire il nome di un nuovo impianto. Tale nome costi-
tuirà il riferimento all’impianto.
Per quanto riguarda il Compass SC, dopo le operazioni di analisi rete e di configurazione dei varchi, è necessario impostare alcune variabili temporali del
Compass SC, fondamentali per un utilizzo corretto dell’impianto.
Queste variabili sono:
- data e ora legale/solare
[GESTIONE SISTEMA --> IMPOSTAZIONI GENERALI --> COMPASS SC]
- data e ora corrente
[GESTIONE SISTEMA --> IMPOSTAZIONI GENERALI --> COMPASS SC]
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SECURBASE LIGHT-PLUS
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