Manuale uso e manutenzione
HR EVO 200-250 SMART
Pag.30
Rev.0 03/07/2019
ITA
•
indicatore di temperatura;
•
indicatore di pressione;
•
allarme acustico;
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interruttore termico automatico di regolazione;
•
interruttore termico automatico di blocco (termostato di blocco);
•
sistema di circolazione;
•
sistema di espansione (vaso di espansione);
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sistema di dissipazione di sicurezza incorporato al generatore con valvola di scarico termico (autoazionata), qualora
l’apparecchiatura non sia provvista di un sistema di autoregolazione della temperatura.
Sicurezze per impianto a vaso aperto
Secondo la norma UNI 10412-2:2009 vigente in Italia, gli impianti con vaso di espansione aperto devono essere provvisti di:
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vaso di espansione aperto;
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tubo di sicurezza;
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tubo di carico;
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termostato di comando del circolatore (escluso per impianti a circolazione naturale);
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sistema di circolazione (escluso per impianti a circolazione naturale);
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dispositivo di attivazione dell’allarme acustico;
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allarme acustico;
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indicatore di temperatura;
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indicatore di pressione;
•
interruttore termico automatico di blocco (termostato di blocco).
Nel caso in cui l’impianto sia a vaso aperto è necessario rivolgersi ad un tecnico Ravelli autorizzato che potrà modificare l’impostazione
nel menù riservato.
La caldaia a pellet è dotata di: circolatore ad alta efficienza, valvola di sicurezza, sfiato aria, sonde di temperatura e trasduttore di
pressione.
Nelle caldaie a combustibile solido per evitare il ritorno di acqua troppo fredda in caldaia è consigliato l’inserimento di una VALVOLA
TERMOSTATICA AUTOMATICA (anche detta valvola anticondensa, disponibile su richiesta) nell’impianto al fine di migliorare
l’efficienza della combustione e la durata della caldaia nonché la riduzione di condense dei fumi nei condotti fumari con quantità
minori di incrostazioni e catrami.
Prima di allacciare la caldaia al circuito idraulico prevedere un accurato lavaggio di tutte le tubazioni dell’impianto per rimuovere
eventuali residui o scarti di lavorazione che possono compromettere il regolare funzionamento dei componenti di controllo, regolazione
e sicurezza dello stesso impianto.
Durante il trasporto della caldaia si possono verificare allentamenti e/o cedimenti delle ghiere e delle relative
guarnizioni di tenuta dell’impianto idraulico causando delle perdite d’acqua durante il funzionamento; a tale
scopo si raccomanda sia durante il caricamento d’acqua sia dopo le prime ore di funzionamento di controllare il
serraggio delle ghiere di attacco dei circolatori e caldaia nonché di scaricare i residui di aria rimasti nell’impianto.
Carico acqua impianto
Ultimati i collegamenti idraulici si può procedere al CARICAMENTO dell’apparecchio e del relativo impianto:
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aprire tutte le valvole di sfiato aria dei radiatori, collettori, caldaia e impianto;
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aprire gradualmente il rubinetto di carico acqua verificando che le valvole di sfiato funzionino regolarmente;
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procedere lentamente al caricamento dell’acqua nell’impianto per consentire la corretta e completa evacuazione dell’aria dallo
sfiato portando in pressione il circuito (per un impianto a vaso chiuso da 1,1 a 1,5 bar a freddo);
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al termine dell’operazione chiudere il rubinetto di carico e assicurarsi che tutte le valvole di sfiato abbiano evacuato l’aria presente
nell’impianto;
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per visualizzare il valore della pressione del circuito idraulico della caldaia è sufficiente premere per 3 sec il tasto P5 del pannello
di controllo.
La realizzazione di un impianto di riscaldamento con la relativa installazione della caldaia deve rispettare tutte le Normative Nazionali
e locali vigenti nel luogo in cui viene effettuato l’impianto.
Caratteristiche acqua d’impianto
Le caratteristiche chimico-fisiche dell’acqua dell’impianto e di reintegro sono importanti per il corretto funzionamento e la durata della
caldaia; infatti con l’utilizzo di acqua di scarsa qualità l’inconveniente più frequente è rappresentato dalle incrostazioni calcaree che
causano la riduzione dello scambio termico e generano fenomeni di corrosione.
Si consiglia pertanto di verificare la qualità dell’acqua e nelle condizioni sotto elencate di provvedere ad un trattamento in caso di:
•
elevata durezza dell’acqua (>20°f);
•
considerevoli quantità d’acqua di reintegro o riempimenti successivi;
•
impianti di una certa complessità e grandezza.
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