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ROSSI
GEARMOTORS
UT.D 123 rev. 3
1) La presenza sul riduttore del dispositivo antiretro è segnalata dalla freccia in prossimità
delI’asse lento che indica il senso della rotazione libera.
riduttore ed eventuale flangia
B5
, si raccomanda l’impiego di
adesivi
bloccanti
(anche nei piani di unione per fissaggio con flangia).
Prima di effettuare l’allacciamento del motoriduttore assicurarsi che
la tensione del motore corrisponda a quella di alimentazione; per il
motore asincrono trifase se il senso di rotazione non corrisponde a
quello desiderato, invertire due fasi della linea di alimentazione.
Quando l’avviamento è a vuoto (o comunque a carico molto ridot-
to) ed è necessario avere avviamenti controllati, correnti di spunto
basse, sollecitazioni contenute, adottare l’avviamento Y-
.
Nel caso si prevedano sovraccarichi di lunga durata, urti o pericoli di
bloccaggio, installare salvamotori, limitatori elettronici di momento
torcente, giunti idraulici, di sicurezza, unità di controllo o altri dispo-
sitivi similari.
In generale proteggere sempre il motore elettrico con ade-
guato interruttore magnetotermico;
però per servizi con elevato
numero di avviamenti a carico è necessaria la protezione del motore
con
sonde termiche
(incorporate nello stesso); il relé termico non
è idoneo, in quanto dovrebbe essere tarato a valori superiori alla
corrente nominale del motore.
Collegare sempre le eventuali sonde termiche ai circuiti ausiliari
di sicurezza
.
Limitare i picchi di tensione dovuti ai contattori mediante l’impiego
di varistori e/o filtri RC; si rammenta che i fusibili non proteggono dai
picchi di tensione!
Con motori non elettrici (es: idraulici) installare dispositivi di limitazio-
ne del momento torcente (es: valvola di massima pressione) e non
superare n
1
= 1 500 min
-1
.
Per tutti i suddetti accessori verificarne l’idoneità per
la zona d’impiego
Qualora il riduttore sia provvisto di dispositivo antiretro
1)
, prevedere
un sistema di protezione nel caso in cui un cedimento dell’antiretro
possa causare danni a persone e cose.
In presenza di ambiente inquinante,
impedire
in modo
adeguato la possibilità di
contaminazione del lubrifican-
te attraverso gli anelli di tenuta o altro
.
Qualora il riduttore o il motoriduttore venga riverniciato, utilizzare ver-
nice antistatica e
non superare uno spessore totale di 200
m
avendo cura di misurare lo spessore dell’eventuale vernice di fondo
prima di eseguire la riverniciatura; ricontrollare lo spessore totale
della vernice eseguendo la misura in più punti.
Proteggere il riduttore o il motoriduttore con oppor-
tuni accorgimenti dall’irraggiamento solare e dalle
in temperie.
In caso di funzionamento del riduttore o motoriduttore
senza organi di trasmissione collegati alle estremità d’albero, bloccare
la linguetta.
Per funzionamento a temperatura ambiente maggiore di +40 °C o
minore di 0 °C interpellare ROSSI MOTORIDUTTORI.
5.2 - Montaggio di organi sulle estremità d’albero
Per il foro degli organi calettati sulle estremità d’albero, si raccoman-
da la tolleranza
H7
; per estremità d’albero veloce con D
55 mm,
purché il carico sia uniforme e leggero, la tolleranza può essere
G7
;
per estremità d’albero lento con D
180 mm, salvo che il carico non
sia uniforme e leggero, la tolleranza deve essere
K7
.
Prima di procedere al montaggio, pulire accuratamente e lubrificare
le superfici di contatto per evitare il pericolo di grippaggio e l’ossida-
zione di contatto.
Attenzione!
ll montaggio e lo smontaggio devono essere effettuati
con l’ausilio di
tiranti
e di
estrattori
servendosi del foro filettato
in testa all’estremità d’albero (ved. tabella in fig. 2), avendo cura di
evitare urti e colpi che potrebbero
danneggiare irrimediabilmente
cuscinetti, anelli elastici
o altre parti o creare scintille; per accop-
piamenti H7/m6 e K7/j6 è consigliabile effettuare il montaggio a caldo
riscaldando l’organo da calettare fino a 80
100 °C.
I giunti e le pulegge con velocità periferica sul diametro esterno fino
a 20 m/s devono essere equilibrati staticamente; per velocità perife-
riche superiori occorre effettuare l’equilibratura dinamica.
Quando il collegamento tra riduttore e macchina o motore è realiz-
zato con una trasmissione che genera carichi sull’estremità d’albero
(ved. fig. 3), è necessario che:
– non vengano superati i carichi di progetto dell’applicazione;
– lo sbalzo della trasmissione sia ridotto al minimo;
– le trasmissioni a ingranaggi non abbiano punti senza gioco;
– le trasmissioni a catena non siano tese (all’occorrenza – carico
e/o moto alterni – prevedere opportuni tendicatena); con velocità
periferica della catena superiore a 1 m/s occorre installare dei
dispositivi che ne segnalino l’eventuale malfunzionamento (es.:
sensori di allineamento, ecc.);
– le trasmissioni a cinghia non siano eccessivamente tese.
Utilizzare solo cinghie con resistenza elettrica di dispersio-
ne verso massa
10
9
Quando il riduttore è dotato di ventola
è necessario prevedere e verificare che
resti un adeguato spazio per l’aspirazione
dell’aria di raffreddamento, anche dopo
aver montato la protezione (carter forato
o rete metallica) del giunto. Se necessario
smussare il mozzo del giunto.
5.3 - Fissaggio pendolare
Nel fissaggio pendolare il riduttore deve essere sopportato radial-
mente e assialmente (anche per forme costruttive B3 ... B8) dal
perno della macchina e ancorato contro la sola rotazione mediante
un vincolo
libero assialmente
e con
giochi di accoppiamento
sufficienti a consentire le piccole oscillazioni, sempre presenti,
senza generare pericolosi carichi supplementari sul riduttore stesso.
Lubrificare con prodotti adeguati le cerniere e le parti soggette a
scorrimento; per il montaggio del le viti si raccomanda l’impiego di
adesivi bloccanti.
Per il montaggio del «kit di reazione a molle a tazza» (grand.
125
ad assi paralleli) servirsi del foro filettato in testa al perno macchina
e delI’invito all’imbocco dell’incavo di reazione per comprimere e
inserire il pacco di molle a tazza nell’incavo medesimo.
In relazione al sistema di reazione, attenersi alle indicazioni di progetto indi-
cate nei cataloghi tecnici ROSSI MOTORIDUTTORI. In ogni caso qualora
vi siano pericoli per persone o cose derivanti da cadute o proiezione del
riduttore o di parti di esso,
prevedere appropriate sicurezze
contro:
– la rotazione o lo sfilamento del riduttore dal perno macchina con-
seguenti a rotture accidentali del vincolo di reazione;
– la rottura accidentale del perno macchina.
5.4 - Albero lento cavo
Per il perno della macchina sul quale deve essere calettato l’albero
cavo del riduttore, si raccomandano le tolleranze h6, j6, k6 secondo
le esigenze (tipo di servizio, sovraccarichi, ecc.).
Importante!
Il diametro del perno della macchina in battuta contro il
ri duttore deve essere almeno pari a 1,18
1,25 volte il diametro interno
dell’albero cavo. Per altri dati sul perno macchina, nel caso di albero len to
cavo normale, differenziato, con anelli o bussola di bloccaggio, con unità
di bloccaggio ved. cataloghi tecnici ROSSI MOTORIDUTTORI.
Durante il montaggio del riduttore ad albero lento cavo si raccomanda
di mantenere allineato l’albero cavo stesso con il perno della macchina.
Attenzione!
Per montaggi
verticali a soffitto,
e solo per
riduttori dotati di anelli o bussola di bloccaggio, il sostenta-
mento del riduttore è dovuto al solo attrito per cui è neces-
sario prevedere un sistema di arresto.
Per facilitare il
montaggio
e lo
smontaggio
dei riduttori
e motori-
duttori ad albero lento cavo provvisti di gola per anello elastico – sia
con cava linguetta sia con unità di bloccaggio – procedere come
raffigurato a pag. 20 fig. 4a e 4b rispettivamente.
Per lo smontaggio dell’albe-
ro lento cavo dei riduttori
ad assi paralleli e ortogona-
li (è la prima operazione da
eseguire per smontare il
riduttore) orientare la cava
linguetta verso l’asse inter-
medio come indicato nella
fig. 5 e spingere l’albero
sul lato gola di riferimento
(scanalatura circonferenzia-
le sulla battuta dell’albero).
Fig. 5
lato gola
lato opposto gola
UT.C 322
D
d
Ø
Ø
11
00
M 5
14
19
M 6
24
28
M 8
30
38
M 10
42
55
M 12
60
75
M 16
80
95
M 20
100
110
M 24
125
140
M 30
160
210
M 36
240
320
M 45
Estremità d’albero
Fig. 2
U
T.C
886
Errato
Corretto
Errato
Corretto
U
T.C
666
Fig. 3
UT.C 117