SEZIONE I: UTENTE
8
I.6
AVVERTENZE SU SOSTANZE
POTENZIALMENTE TOSSICHE
PERICOLO!
Leggere attentamente le informazioni ecologiche e
le prescrizioni seguenti relative ai fluidi frigorigeni
utilizzati.
I.6.1.1 Identificazione
del
tipo di fluido frigorigeno
impiegato
Difluorometano (HFC 32) 50% in peso
N° CAS: 000075-10-5
Pentafluoroetano (HFC 125) 50% in peso
N° CAS: 000354-33-6
I.6.1.2 Identificazione
del tipo di olio impiegato
L’olio di lubrificazione impiegato è del tipo poliestere; in ogni caso fare
riferimento alle indicazioni che si trovano sulla targhetta posta sul
compressore.
PERICOLO!
Per ulteriori informazioni sulle caratteristiche del
fluido frigorigeno e dell’olio impiegati si rimanda
alle schede tecniche di sicurezza disponibili presso
i produttori di refrigerante e di lubrificante.
I.6.1.3 Informazioni
ecologiche principali sui tipi di
fluidi frigorigeni impiegati
Persistenza, degradazione ed impatto ambientale
Fluido
Formula chimica
GWP (su 100 anni)
R32
CH
2
F
2
550
R125
C
2
HF
5
3400
I refrigeranti HFC R32 e R125 sono i singoli componenti che miscelati
al 50% costituiscono R410A. Essi appartengono alla famiglia dei fluidi
idrofluorocarburi e sono regolamentati dal Protocollo di Kyoto (1997 e
successive revisioni) poiché sono fluidi che producono effetto serra.
L’indice che misura l’attitudine del refrigerante all’effetto serra antropico
è il GWP (Global Warming Potential). Convenzionalmente per l’anidride
carbonica (CO
2
) l’indice GWP=1.
Il valore del GWP assegnato a ciascun refrigerante, rappresenta il
quantitativo equivalente in kg di CO
2
che si deve emettere in atmosfera
in una finestra temporale di 100 anni, per avere lo stesso effetto serra di
1kg di refrigerante disperso nel medesimo arco di tempo.
La miscela R410A è priva di elementi che distruggono l’ozono come il
cloro, pertanto il suo valore di ODP (Ozone Depletion Potential) è nullo
(ODP=0).
Refrigerante
R410A
Componenti
R32/R125
Composizione
50/50
ODP
0
GWP (su 100 anni)
2000
SALVAGUARDIA AMBIENTALE!
I fluidi Idrofluorocarburi contenuti nell’unità non
possono essere dispersi in atmosfera poiché sono
fluidi che producono effetto serra.
R32 e R125 sono dei derivati da idrocarburi che si decompongono con
relativa rapidità nell’atmosfera inferiore (troposfera). I prodotti della
decomposizione sono altamente disperdibili e quindi hanno una
concentrazione molto bassa. Non influenzano lo smog fotochimico cioè
non rientrano tra i composti organici volatili VOC secondo quanto
stabilito dall’accordo UNECE.
Effetti sul trattamento degli effluenti
Gli scarichi di prodotto rilasciati all’atmosfera non provocano
contaminazione delle acque a lungo termine.
Controllo dell’esposizione/protezione individuale
Usare indumenti protettivi e guanti adatti e proteggersi gli occhi e la
faccia.
Limiti di esposizione professionale:
R410A
HFC 32
TWA 1000 ppm
HFC 125
TWA 1000 ppm
Manipolazione
PERICOLO!
Le persone che usano e provvedono alla
manutenzione dell’unità dovranno essere
adeguatamente istruite circa i rischi dovuti alla
manipolazione di sostanze potenzialmente
tossiche. La non osservanza delle suddette
indicazioni può causare danni alle persone ed
all’unità.
Evitare l’inalazione di elevate concentrazioni di vapore. Le
concentrazioni atmosferiche devono essere ridotte al minimo e
mantenute al minimo livello, al di sotto del limite di esposizione
professionale. I vapori sono più pesanti dell’aria, quindi è possibile la
formazione di concentrazioni elevate vicino al suolo dove la ventilazione
generale è scarsa. In questi casi, assicurare adeguata ventilazione.
Evitare il contatto con fiamme libere e superfici calde perché si possono
formare prodotti di decomposizione irritanti e tossici. Evitare il contatto
tra liquido e gli occhi o la pelle.
Misure in caso di fuoriuscita accidentale
Assicurare un’adeguata protezione personale (con l’impiego di mezzi di
protezione per le vie respiratorie) durante l’eliminazione degli
spandimenti. Se le condizioni sono sufficientemente sicure, isolare la
fonte della perdita.
In presenza di spandimenti di modesta entità, lasciare evaporare il
materiale a condizione che vi sia una ventilazione adeguata. Nel caso
di perdite di entità rilevante, ventilare adeguatamente la zona.
Contenere il materiale versato con sabbia, terra o altro materiale
assorbente idoneo.
Impedire che il liquido penetri negli scarichi, nelle fognature, negli
scantinati e nelle buche di lavoro, perché i vapori possono creare
un’atmosfera soffocante.
I.6.1.4 Informazioni
tossicologiche principali sul
tipo di fluido frigorigeno impiegato
Inalazione
Concentrazioni atmosferiche elevate possono causare effetti anestetici
con possibile perdita di coscienza. Esposizioni prolungate possono
causare anomalie del ritmo cardiaco e provocare morte improvvisa.
Concentrazioni più elevate possono causare asfissia a causa del
contenuto d’ossigeno ridotto nell’atmosfera.
Contatto con la pelle
Gli schizzi di liquido nebulizzato possono provocare ustioni da gelo. È
improbabile che sia pericoloso per l’assorbimento cutaneo. Il contatto
ripetuto o prolungato può causare la rimozione del grasso cutaneo, con
conseguenti secchezza, screpolature e dermatite.
Contatto con gli occhi
Spruzzi di liquido possono provocare ustioni da gelo.
Ingestione
Altamente improbabile, ma se si verifica può provocare ustioni da gelo.
I.6.1.5
Misure di primo soccorso
Inalazione
Allontanare l’infortunato dall’esposizione e tenerlo al caldo e al riposo.
Se necessario, somministrare ossigeno. Praticare la respirazione
artificiale se la respirazione si è arrestata o dà segni di arrestarsi.
In caso di arresto cardiaco effettuare massaggio cardiaco esterno e
richiedere assistenza medica.
Contatto con la pelle
In caso di contatto con la pelle, lavarsi immediatamente con acqua
tiepida. Far sgelare con acqua le zone interessate. Togliere gli
indumenti contaminati. Gli indumenti possono aderire alla pelle in caso
di ustioni da gelo. Se si verificano sintomi di irritazioni o formazioni di
vesciche, richiedere assistenza medica.
Contatto con gli occhi
Lavare immediatamente con soluzione per lavaggio oculare o acqua
pulita, tenendo scostate le palpebre, per almeno dieci minuti.
Richiedere assistenza medica.
Ingestione
Non provocare il vomito. Se l’infortunato è cosciente far sciacquare la
bocca con acqua e far bere 200-300 ml d’acqua.
Richiedere immediata assistenza medica.
Ulteriori cure mediche
Trattamento sintomatico e terapia di supporto quando indicato. Non
somministrare adrenalina e farmaci simpaticomimetici similari in seguito
ad esposizione, per il rischio di aritmia cardiaca.
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