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regolabile di un litro dal volume
disponibile. In questo modo il massimo
volume trattabile che è possibile
programmare risulta essere 10.000 litri. Se
si ha l’esigenza di utilizzare un volume
superiore, è possibile ricorrere ad una
semplice operazione aritmetica, ovvero
raddoppiare, triplicare, quadruplicare,
ecc. il divisore e contemporaneamente
dividere per due, per tre, per quattro,
ecc. il volume trattabile. Nel caso si
desideri programmare una riserva, anche
questa deve essere divisa come il
volume. Esempi:
• Si devono trattare 15.000 litri di acqua
e se ne vogliono 1000 di riserva.
- Volume/2 = 15.000/2 = 7500 nei passi 4
e 5 di tab. 3
- Riserva/2 = 1.000/2 = 500 nei passi 6 e 7
di tab. 3
- Divisore x 2 = AA14 x 2 = AA28 nel passo
8 di tab. 3
Nel momento dell’entrata in servizio il
volume trattabile sarà di 7000 litri (7500 –
500).
• Si devono trattare 50.000 litri di acqua
e se ne vogliono 1000 di riserva.
- Volume/5 = 50.000/5 = 0000 nei passi 4
e 5 di tab. 3
- Riserva/5 = 1.000/5 = 200 nei passi 6 e 7
di tab. 3
- Divisore x 5 = AA14 x 5 = AA70 nel passo
8 di tab. 3
Nel momento dell’entrata in servizio il
volume trattabile sarà di 9800 litri (10000
– 200). Si fa presente che programmare
il volume con il valore 0000, significa
programmare 10.000, programmare il
divisore con il valore AA00, significa
programmare il divisore per 100. Il
massimo volume trattabile utilizzando il
contalitri ad effetto Hall SIATA è di 70.000
litri, programmando 10.000 litri di volume
trattabile e AA98 di divisore. Se si usa
un contatore che fornisce un impulso
ogni litro (o metro cubo), il massimo
volume trattabile è di 1.000.000 litri (o
metri cubi) programmando 10.000 litri di
volume trattabile e AA00 di divisore
(corrispondente a 100 impulsi ogni litro o
metro cubo). E’ necessario segnalare
che, data la natura dei contatori Reed,
è sconsigliabile l’uso di contatori
1imp./1m3 o similari per le caratteristiche
di lettura dei controller.
4.8 – Reset
Il controller può essere influenzato dai
seguenti eventi: la batteria scarica, una
p e r t u r b a z i o n e e l e t t r o m a g n e t i c a
eccezionalmente forte (oltre i limiti imposti
d a l l a n o r m a E N 5 0 0 8 2 - 1 ) , l a
manipolazione della scheda con le mani,
un corto circuito fra le connessioni delle
prese DIN. Questi eventi possono causare
uno dei seguenti problemi; il “fuori
programma” o il “latch up”. Nel primo
caso la memoria RAM interna al
microcontrollore viene “sporcata”
dall’evento perturbatore con risultati
imprevedibili… si può avere il blocco
totale del controller, un comportamento
anomalo o ancora l’alterazione dei
parametri di funzionamento. Nel secondo
c a s o , i l m i c r o c o n t r o l l o r e ,
autonomamente, si porta in una
condizione particolare, denominata
appunto “latch up”, che gli consente di
p r o t e g g e r s i d a p o t e n z i a l i
danneggiamenti. La differenza fra queste
due condizioni è che la prima, nella
maggioranza dei casi, viene risolta
autonomamente dal controller, grazie
ad un circuito di autoreset che interviene
dopo 5 secondi di anomalia dei segnali
dal microcontrollore; la seconda richiede
sempre un intervento manuale. Le fig.
10 e 11 mostrano i punti dove intervenire
per risolvere le condizioni di blocco
Fig. 10
Fig. 11
Fig. 12
Fig. 13
I segnali Open Collector non possono
essere usati per controllare direttamente
l’accensione di utenze elettriche quali
elettrovalvole. Per poterlo fare, occorre
utilizzare un relè. In fig. 13 è visibile il
collegamento di un relè al segnale di
Impulso Fine Ciclo, in modalità Open
Collector. Il relè deve avere un
assorbimento massimo per l’eccitazione
della bobina di 20mA. Seguono i codici
di alcuni relè utilizzabili a questo scopo,
tutti con bobina da alimentare a 12 Vdc:
-Modello:
•
OMRON G5V-1 12Vdc
•
TAKAMISAWA MZ-12HS-U
•
MATSUSHITA JQ1-12V o JQ1a-12V o
HD1-M-DC12V.
4.9.1 – Connessioni della versione con 3
prese DIN
In fig. 14 sono indicate le connessioni
disponibili nella versione con 3 prese DIN,
da utilizzare come segue:
•
DIN A, contatti 1 – 3 =
Volume,
contatore reed o con chiusura, non
alimentato.
• DIN A, contatti 1 – 3 – 5 =
Volume,
contatore magnetico ad effetto Hall
alimentato dalla te12 Vdc.
• DIN A, contatti 1 – 4 =
Ingresso del
segnale di inibizione (in chiusura).
• DIN A, contatti 2 – 5 =
Uscita del
segnale di Impulso Fine Ciclo in modalità
Open Collector.
• DIN B, contatti 1 – 2 =
Ingresso del
segnale di Start remoto (in chiusura).
• DIN C, contatti 2 – 3 =
Uscita
normalmente aperta dell’impulso
durante la 2a fase del ciclo di rigeneraz.
• DIN C, 5 – 1 contatti =
Uscita
normalmente aperta dell’impulso
Rigenerazione in corso.
• DIN C, 5 – 4 contatti =
Uscita
nor malmente chiusa dell’impulso
Rigenerazione in corso.
4.10 – Prova della partenza automatica
della rigenerazione
Per provare la partenza automatica della
rigenerazione, procedere come segue:
- Caso 1, partenza della rigenerazione
per tempo:
• Nei passi 1 e 2 di tab. 3, programmare
0000 come ora di rigenerazione.
• Nel passo 3 di tab. 3, programmare F-
appena indicate. La prima operazione
da eseguire quando il controller è
apparentemente spento, o quando si
comporta in maniera anomala, è il reset
cosiddetto “software”. Consiste nel
mettere in corto circuito per un attimo i
punti A1 e A2 indicati in fig. 11 quando il
trasformatore di alimentazione del
controller è connesso alla tensione di
rete. Se questa operazione non dà
risultati, si può procedere con il secondo
tipo di reset, il reset “hardware”. Consiste
nel tenere in corto circuito per qualche
secondo i punti B1 e B2 indicati in fig. 11
quando il trasformatore di alimentazione
del controller è staccato dalla tensione
di rete. Fatto questo, si deve collegare il
trasformatore di alimentazione alla
tensione di rete e verificare che il
controller si accenda subito o dopo i 5
secondi di intervento dell’autoreset. Se il
controller non si accende, ripetere il reset
“software” sui punti A1 e A2 di fig. 11. Se
il controller ancora non si accende,
consultare il Cap. 5.
Fig 10 e 11, i punti dove eseguire il reset.
4.9 – Connessioni
Attraverso la presa DIN 180º visibile in fig.
12, Aqua Clor può essere connesso ad
alcuni dispositivi esterni come segue:
•
Contatti 1 – 3
=
Volume, contatore reed
o con chiusura non alimentato.
• Contatti 1 – 5 – 3 =
Volume, contatore
magnetico ad effetto Hall alimentato
dalla te12 Vdc.
• Contatti 1 – 4 =
Ingresso del segnale di
inibizione (in chiusura).
• Contatti 2 – 5 =
Uscita del segnale
Impulso Fine Ciclo in modalità Open
Collector.
Fig. 14
AT
Siata
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Содержание Siata 3V-50
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Страница 2: ......
Страница 7: ...w w w h y t e k i n t l c o m i n f o h y t e k i n t l c o m DIMENSIONI DIMENSIONS V132 Siata 199 ...
Страница 31: ...w w w h y t e k i n t l c o m i n f o h y t e k i n t l c o m DIMENSIONI DIMENSIONS V230 Siata 223 ...
Страница 44: ...w w w h y t e k i n t l c o m i n f o h y t e k i n t l c o m DIMENSIONI DIMENSIONS V250 Siata 236 ...
Страница 59: ...w w w h y t e k i n t l c o m i n f o h y t e k i n t l c o m DIMENSIONI DIMENSIONS V260 Siata 251 ...
Страница 74: ...w w w h y t e k i n t l c o m i n f o h y t e k i n t l c o m DIMENSIONI DIMENSIONS V360 Siata 266 ...