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2. due aghi
Disporre ciascun filo su un diverso vetrino portaoggetti e sfibrarlo
con l’aiuto degli aghi. I fili vengono inumiditi e coperti con un co-
privetrino. Il microscopio viene regolato su un valore di ingrandi-
mento basso. Le fibre del cotone sono di origine vegetale e al
microscopio hanno l’aspetto di un nastro piatto e ritorto. Le fibre
sono più spesse e più tondeggianti ai lati che non al centro. Le
fibre di cotone sono in fondo dei lunghi tubicini afflosciati. Anche
le fibre di lino sono di origine naturale, sono tondeggianti e li-
neari. Le fibre luccicano come la seta e presentano numerosi ri-
gonfiamenti sul tubicino della fibra. La seta è di orgine animale
ed è costituita da fibre robuste e di piccolo diametro in confronto
alle fibre cave vegetali. Ogni fibra presenta una superficie liscia
ed omogenea e sembra un filo d’erba. Anche le fibre della lana
sono di origine animale e la loro superficie è composta da invo-
lucri sovrapposti, dall’apparenza sconnessa e ondulata. Se pos-
sibile, confrontare le fibre della lana di diversi fabbriche tessili: si
possono osservare differenze nell’aspetto delle fibre. In base ad
esse gli esperti riescono a stabilire il paese d’origine della lana.
La seta sintetica, come indica il nome stesso, è prodotta in modo
artificiale attraverso un lungo processo chimico. Tutte le fibre
mostrano delle linee dure e scure lungo la superficie liscia e lu-
cida. Una volta asciutte le fibre si increspano in modo uniforme.
Osservi i tratti comuni e le differenze.
5.3 Gamberetti di acqua salata
Accessori:
1. Uova di gamberetto (fig. 5.37 D)
2. Sale marino (fig. 5.37 C)
3. Schiuditoio per gamberetti (fig. 5.35)
4. Lievito (fig. 5.37 A)
5.3.1 Il ciclo vitale dei gamberetti di acqua salata
I gamberetti di acqua salata o “artemia salina”, secondo la denomi-
nazione scientifica, hanno un ciclo di vita insolito ed interessante. Le
uova della femmina si schiudono senza essere mai state fecondate
dal maschio. I gamberetti che nascono da queste uova sono tutte
femmine. In condizioni particolari, per esempio quando la palude va
in secca, dalle uova possono uscire gamberetti maschi. I maschi fe-
condano le uova delle femmine e dall’accoppiamento hanno origine
uova particolari. Le uova fecondate, dette “uova d’inverno”, hanno un
guscio spesso che protegge l’uovo. Le uova fecondate sono molto
resistenti e mantengono la loro capacità vitale anche se la palude o
il mare va in secca, causando la morte dell’intera colonia di gambe-
retti, e possono “dormire” 5-10 anni. Le uova si schiudono quando
le giuste condizioni ambientali sono ripristinate. Le uova in dotazione
(fig. 5.37 D) sono di questo tipo.
5.3.2 La schiusa delle uova di artemia salina
Affinché le uova di artemia si schiudano è necessario preparare
una soluzione salina che corrisponda alle condizioni vitali dei gam-
beretti. Riempire un recipiente con mezzo litro d’acqua piovana o
del rubinetto. Lasciare riposare quest’acqua per circa 30 ore. Dato
che nel corso del tempo l’acqua evapora si consiglia di riempire
allo stesso modo un recipiente con acqua e di lasciarla
riposare per 36 ore. Trascorso questo periodo di "riposo" versare
la metà del sale marino in dotazione (fig. 5.37 C) nel contenitore e
mescolare finché il sale non si sarà completamente sciolto. Versare
un po’ dell’acqua salata così ottenuta nello schiuditoio (fig. 5.35),
mettervi alcune uova e chiudere con il coperchio. Porre lo schiu-
ditoio in un luogo luminoso, facendo però in modo di non esporlo
direttamente ai raggi del sole. La temperatura dovrebbe essere in-
torno ai 25°. A questa temperatura le uova si schiudono dopo circa
2-3 giorni. Se durante tale periodo l’acqua nel contenitore evapora,
aggiungere acqua dal secondo contenitore preparato.
5.3.3 L’artemia al microscopio
La larva che esce dall’uovo è conosciuta con il nome di "nau-
plio". Con la pipetta (fig. 5.34 B) mettere alcune di queste
larve su un vetrino portaoggetti e cominciare l'osservazione.
Le larve si muoveranno nella soluzione salina con l’aiuto delle
loro estremità simili a peli. Ogni giorno prelevare alcune larve
dal contenitore ed osservarle al microscopio. Osservando
le larve quotidianamente con il MicrOcular si potranno regi-
strare le immagini ottenute, ottenendo così una documenta-
zione fotografica completa del ciclo vitale dell'artemia salina.
Dopo aver rimosso il coperchio dello schiuditoio lo si potrà
osservare per intero al microscopio. A seconda della tem-
peratura ambientale le larve diventano adulte nel giro di 6-
10 settimane. In tal modo si avrà una nuova generazione di
artemia salina che continuerà a moltiplicarsi.
5.3.4 L’alimentazione dell'artemia
Affinché le artemie sopravvivano di tanto in tanto vanno nu-
trite . Bisogna procedere con molta cura perché un eccesso
di alimentazione potrebbe far imputridire l’acqua e avvele-
nare la colonia di gamberetti. L’alimentazione ideale è costi-
tuita da lievito secco in polvere (fig. 5.37 A). Nutrire i
gamberetti ogni due giorni con un po’ di lievito. Se l’acqua
dello schiuditoio diventa scura, significa che è imputridita.
Rimuovere immediatamente i gamberetti dal contenitore e
sostituire l’acqua con una nuova soluzione salina.
Attenzione:
Le uova di gamberetto e i gamberetti non sono comme-
stibili!
6. Uscita e memorizzazione delle immagini
(Scheda SD richiesto)
Il microscopio LDC Micro offre il possibilità per l’uscita e la
memorizzazione delle immagini:
a) È possibile visualizzare l’immagine direttamente sullo
schermo a cristalli liquidi (fig. 1+2.2).
b) È possibile utilizzare una scheda di memoria (SD = Secure
Digital) per memorizzare su di essa le immagini acquisite. Lo
slot per la scheda è situato sul lato sinistro del modulo dello
schermo (fig. 1+2.1) al di sopra dell’attacco USB. Introdurre
la scheda nello slot, inserendola dal lato con i contatti, fino
in fondo (si dovrebbe sentire un leggero clic). Se la scheda
è stata inserita correttamente in alto sullo schermo a cristalli
liquidi dovrebbe essere visibile il simbolo blu della scheda di
memoria. Premendo nuovamente la scheda nello slot e ri-
lasciandola si dovrebbe nuovamente udire un leggero clic:
la scheda viene liberata e può essere rimossa dallo slot. In
questo modo le immagini acquisite possono essere traspor-
tate e trasferite.
c) Se il microscopio acquistato è dotato di cavo USB (fig.
5.32) può essere collegato ad un PC e le immagini acquisite
potranno essere trasferite su PC. La scheda di memoria SD
deve essere inserita in esso. L’attacco per il cavo USB è si-
tuato sul lato sinistro del modulo dello schermo (fig. 1+2.1)
al di sotto dello slot per la scheda di memoria. Inserire il con-
nettore più piccolo B (microscopio) nella presa situata sul
microscopio, mentre il connettore più grande B (PC) andrà
collegato ad una porta USB libera del computer (fig. 5.32).
Se la connessione USB è stata effettuata correttamente il si-
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