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CARA
TTERISTICHE
•
FEA
TURES
vettori, sempre pronti ad entrare in funzione. Naturalmente
il numero di essi che possono funzionare contemporanea-
mente è limitato dalla potenza frigorifera a disposizione.
Sarà l’utente ad escludere i ventilconvettori che riterrà
opportuno, in funzione dell’occupazione dei locali. Per
assicurare la massima indipendenza tra i vari locali, si con-
siglia l’installazione di ventilconvettori dotati di termostato
ambiente incorporato.
L’esclusione dal funzionamento estivo di alcuni ventilcon-
vettori non avviene intercettando idraulicamente le singole
unità, ma semplicemente tenendole spente. In queste ulti-
me, l’acqua refrigerata circola con un incremento di tempe-
ratura minimo.
Nella tubazione di ritorno dell’impianto si realizza allora la
miscela di acqua a diverse temperature: più calda la portata
proveniente dai ventilconvettori in funzione e praticamente
alla temperatura di produzione quella proveniente dai ven-
tilconvettori spenti. La temperatura dell’acqua all’ingresso
dell’evaporatore è allora una media pesata delle varie tem-
perature di ritorno.
Ciò è consentito dal fatto che l'evaporatore a piastre del
modulo ID può essere attraversato da una portata molto
superiore a quella di un normale refrigeratore, a parità di
potenza erogata. Grazie anche alle caratteristiche della
pompa incorporata, la portata d'acqua può essere tale da
assicurare un salto termico sull'evaporatore di 2,5 °C.
Nel caso fosse in funzione un numero eccessivo di ventil-
convettori, la potenza frigorifera assorbita da questi sarebbe
maggiore della potenza messa a disposizione dal modulo
ID, e pertanto si potrebbe incorrere nella situazione di non
raggiungere adeguate condizioni di benessere negli ambien-
ti serviti. Questa condizione di lavoro, peraltro non perico-
losa per il buon funzionamento dell’apparecchio, viene
segnalata sul pannello di controllo tramite l’accensione di
una spia di sovraccarico.
L’eventuale impossibilità di poter utilizzare contemporanea-
mente tutti i ventilconvettori installati in generale non costitui-
sce una limitazione in quanto l’esigenza del condizionamento
sopravviene in locali diversi ed in periodi diversi: per esempio
in una abitazione civile possono essere individuate una zona
giorno ed una zona notte da servire alternativamente.
Nel funzionamento invernale, la potenzialità termica di
riscaldamento deve ovviamente essere sufficiente al funzio-
namento contemporaneo di tutte le unità terminali installate.
Nel condizionamento estivo, la potenza ridotta di Idrosplit
consente di limitare l’impegno di potenza elettrica assorbita
e di rientrare nei contratti normalmente stipulati con l’ENEL
per le forniture ad utenze civili.
Se si utilizza il modulo ID come un refrigeratore tradizionale,
il numero di ventilconvettori collegabili dipende dalla poten-
za frigorifera che si ha a disposizione; in questo caso, tutte le
unità installate possono funzionare contemporaneamente.
Il numero di ventilconvettori collegabili in parallelo è legato
alle caratteristiche del circolatore della caldaia e del gruppo
ID: la portata di acqua in circolazione, dipendente dalle
perdite del circuito idraulico, deve essere tale da alimentare
in modo soddisfacente ogni ventilconvettore: in qualsiasi
condizione di esercizio, all’interno di ogni ventilconvettore
deve circolare una quantità minima di acqua.
In riferimento ai ventilconvettori della serie FCX e FCD, la
quantità minima, al di sotto della quale la resa termica cala
drasticamente, è riportata in tab. B. Si ritiene che i ventilcon-
vettori di taglia superiore, FCX 60, 80 e 100 non trovino
applicazione in impianti che utilizzano il modulo ID. Per
essi, infatti, il limite inferiore di portata sarebbe di 400 l/h. La
determinazione del numero di ventilconvettori collegabili è
quindi legata alla portata totale di acqua in gioco, la quale è
la somma di quelle necessarie ai singoli ventilconvettori per
soddisfare il carico termico relativo a ciascuno di essi.
to start operation. Naturally the number that can operate
simultaneously is limited by the cooling capacity available.
In this way the user can choose which fancoils he/she con-
siders best to isolate, according to the occupation of the
rooms. To ensure maximum independence between the
various rooms, it is advisable to install fancoils fitted with an
in-built room thermostat.
The exclusion of summer operation of some fancoils is not
achieved by shutting off the water supply to the single units,
but by simply turning them off. In this case the chilled water
circulates through them with a negligible temperature
increase.
The return piping of the plant is then formed a mixture of
water with different temperatures: warmer for the flow
coming from the fancoils in operation and practically the
same as the production temperature for the water coming
from the fancoils that are turned off. The water temperature
at the evaporator inlet is therefore a weighted average of the
various return temperatures.
This is made possible by the fact that the plate evaporator in
the ID module can receive a much higher flow that in a nor-
mal chiller of equal performance. Thanks also to the charac-
teristics of the in-built pump, which enable the water flow
to be sufficient to ensure a temperature differential on the
evaporator of 2.5°C.
In the case where there is an excessive number of fancoils
in operation, absorbing a cooling capacity that would be
higher than the capacity available from the ID module, this
would create a situation where the locations are not rea-
ching adequate comfort conditions. This working condition,
even though it does not bear any danger whatsoever to the
operation of the appliance, it is signalled on the control
panel by an overload pilot light turning on.
This eventual impossibility to use all the fancoils installed
simultaneously, generally does not constitute a limitation
since the air-conditioning requirement is usually concentra-
ted on different rooms and at different times: for example, a
house can be divided into a day area and a night area,
which can be supplied alternately.
In winter operation, the heating capacity must obviously be
sufficient to enable all the terminal units to operate simulta-
neously.
In summer air-conditioning, the reduced capacity of
Idrosplit reduces the commitment of absorbed electric
power and falls into the category of contracts usually stipu-
lated with the Electricity Board for the supply of civil resi-
dences.
If the ID module is used as a traditional chiller, the number
of fancoils which can be connected depends on the cooling
capacity available, but in this case, all the units installed
may operate simultaneously.
The number of fancoils that can be connected in parallel is
tied to the characteristics of the boiler pump and ID unit:
the water flow, which depends on the pressure drops of the
hydraulic circuit, must be enough to adequately supply
each fancoil. In any working condition, each fancoil must
receive a minimum flow of water. With reference to the
FCX and FCD series of fancoils, the minimum quantity,
below which performance falls drastically, is given in tab.
B. In this analysis the larger fancoils, FCX 60, 80 and 100
cannot be applied to plants involving an ID module. In
fact, their lowest flow limit would be 400 l/h. Determination
of how many fancoils can be connected is thus tied to the
total water flow in play, which is the sum of the flows nee-
ded by each single fancoil to satisfy its specific thermal
load.
NUMERO DI TERMINALI COLLEGABILI •
HOW MANY FANCOIL CAN BE CONNECTED
Summary of Contents for IDROSPLIT
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