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Rossi
IT
EN
Istruzioni d'uso TX11 − UTD.164.06-2012.00_IT_EN
motore a Y (bobina già collegata a Y alla morsettiera ausiliaria: modi-
fi care il collegamento nel caso di alimentazione motore a Δ o in caso
di alimentazione separata con tensione a Δ).
Motori
grand.
160M
: realizzare sulla morsettiera ausiliaria del fre-
no il collegamento della bobina freno desiderato (Δ o Y) disponendo
opportunamente i ponticelli (forniti sfusi).
In entrambi i casi, prima della messa in servizio collegare la morset-
tiera ausiliaria alla morsettiera motore o alla linea esterna.
Per motori a
doppia polarità
, per quelli azionati con
inverter
è ne-
cessario alimentare separatamente il freno con cavi appositamente
predisposti.
Seguire le indicazioni di Fig. 9.
Verifi care sempre che la tensione di alimentazione del freno sia quel-
la indicata in targa motore.
7.4. Collegamento equipaggiamenti ausiliari
Collegamento del servoventilatore.
I cavetti di alimentazione del servoventilatore sono contrassegnati
con la lettera «
V
» sui collarini dei capicorda e sono collegati ai mor-
setti ausiliari del raddrizzatore o a un’altra morsettiera ausiliaria se-
condo gli schemi di Fig. 3, in funzione del codice di identifi cazione
del servoventilatore:
– Codice A: servoventilatore monofase (grand. motore 63 … 90);
– Codice D, F, M, N, P: servoventilatore trifase (grandezze motore 100
… 280); la fornitura standard prevede il collegamento a Y con le
tensioni indicate; per il collegamento a Δ interpellarci.
Verifi care che il senso di rotazione del servoventilatore trifase sia
quello corretto (il fl usso d’aria deve esser diretto verso il lato coman-
do; ved. freccia riportata su copriventola); in caso contrario invertire
due fasi della linea di alimentazione.
All’installazione, verifi care che i dati di alimentazione corrispondano
a quelli del servoventilatore; fare riferimento al codice servoventila-
tore riportato sulla targa del motore; l’esercizio di motori con ser-
voventilatore è consentito solo con ventilatore esterno in funzione;
nel caso di funzionamento con marcia e arresto frequenti, alimentare
comunque in modo continuo il servoventilatore.
Collegamento di sonde termiche bimetalliche, sonde termiche
a termistori (PTC), scaldiglia anticondensa.
I cavetti di collegamento si trovano all’interno della scatola morset-
tiera e sono contrassegnati con la lettera «
B
» (sonde termiche bi-
metalliche), «
T
» (sonde termiche a termistori PTC) o «
S
» (scaldiglia
anticondensa) sui collarini dei capicorda; essi sono collegati a una
morsettiera ausiliaria secondo gli schemi di Fig. 4.
Le sonde termiche bimetalliche o a termistori necessitano di un ap-
posito relé o apparecchiature di sgancio.
Le scaldiglie anticondensa devono essere alimentate separatamente
dal motore e mai durante il funzionamento.
Per il raggiungimento del completo regime termico occorre alimen-
tare le scaldiglie per almeno due ore prima della messa in servizio
del motore.
Per individuare il tipo di esecuzione fare riferimento al contrassegno
sui cavi collegati alla morsettiera ausiliaria e al rispettivo codice di
identifi cazione riportato sulla targa del motore.
Collegamento dell’encoder
Ved. istruzioni specifi che in scatola morsettiera.
8. Manutenzione periodica
8.1. Manutenzione periodica motore
All’occorrenza e periodicamente (in funzione dell’ambiente e del ser-
vizio) verifi care e ripristinare se necessario:
– la pulizia del motore (assenza di oli, sporcizia, residui di lavorazione)
e il libero passaggio dell’aria di ventilazione;
– il corretto serraggio delle connessioni elettriche, (ved. Tab. 1) degli
organi di fi ssaggio e di accoppiamento meccanico del motore;
– le condizioni delle tenute statiche e rotanti;
– che il motore funzioni senza vibrazioni (v
eff
3,5 mm/s per
P
N
15 kW e v
eff
4,5 mm/s per
P
N
> 15 kW), né rumori anomali; nel
caso, verifi care il fi ssaggio motore, l’equilibratura della macchina
accoppiata o la necessità di sostituzione dei cuscinetti.
Per motori con grado di protezione superiore a IP55: le superfi ci la-
vorate di accoppiamento su carcassa, scudi, coperchietti, ecc., pri-
ma del rimontaggio devono essere ricoperte con mastice sigillante
adatto non indurente oppure con grasso per garantire la tenuta del
motore.
Nel caso di motore autofrenante ved. anche punti successivi 8.2, 8.3,
8.4.
Se si eseguono controlli di assorbimento elettrico, tenere presente
che i valori misurati sono comprensivi dell’assorbimento del freno
(nel caso di alimentazione del freno direttamente da morsettiera).
8.2. Manutenzione periodica freno HBZ
Verifi care periodicamente che il
traferro
e il
gioco g
(ved. Fig. 6) dei
tiranti della leva di sblocco, se prevista, siano compresi entro i valori
indicati in Tab. 3 (asportare la polvere di usura della guarnizioni di
attrito eventualmente accumulatasi).
Un valore eccessivo del traferro, derivante dall’usura della guarnizio-
ne di attrito, rende il freno meno silenzioso e può impedire lo sbloc-
caggio elettrico del freno stesso.
Importante
: un traferro superiore al valore massimo può produrre
una diminuzione fi no a 0 del momento frenante a causa della ripresa
del
gioco dei tiranti della leva di sblocco
; la quota
g
in Fig. 6
deve corrispondere ai valori indicati in Tab. 3; un valore di g troppo
elevato rende invece diffi coltoso o ineffi cace l’azionamento della leva
di sblocco.
Il traferro si registra (ved. Fig. 6) sbloccando i dadi
32
e avvitando le
viti di fi ssaggio
25
(occorre agire attraverso un foro del volano, quan-
do è presente) fi no al raggiungimento del traferro minimo (ved. Tab.
3) misurando mediante uno spessimetro in 3 posizioni a 120° vicino
alle bussole di guida
28
. Serrare i dadi
32
mantenendo in posizione
le viti di fi ssaggio
25
. Verifi care il valore del traferro realizzato.
Se il freno è in
esecuzione speciale
«con
traferro a ripristino
pronto
» (codice «,RF» in targa) è provvisto di elementi distanziatori
removibili posti sotto le colonne di fi ssaggio del freno (ved. Fig. 8):
in questo caso, la regolazione del traferro si esegue semplicemente
rimuovendo una serie di elementi distanziatori previo parziale allenta-
mento (senza smontaggio) delle viti di fi ssaggio del freno 25 e senza
necessità di regolazione mediante spessimentro. Il freno viene fornito
con due serie di elementi, identifi cate con diverso colore (giallo e
rosso), per consentire due regolazioni successive.
Dopo ripetute registrazioni del traferro verifi care che lo spessore del
disco non sia inferiore al valore minimo indicato in Tab. 3; all’occor-
renza sostituire il disco freno stesso (Fig. 6).
L’asta della leva di sblocco non deve essere lasciata permanente-
mente installata (per evitare utilizzi inopportuni o pericolosi).
8.3. Manutenzione periodica freno HBF
Verifi care periodicamente che il
traferro
e il
gioco g
(ved. Fig. 10) dei
tiranti della leva di sblocco, se prevista, siano compresi entro i valori
indicati in Tab. 4 (asportare la polvere di usura della guarnizione di
attrito eventualmente accumulatasi).
Un valore eccessivo del traferro rende il freno meno silenzioso e può
impedire lo sbloccaggio elettrico del freno stesso.
Importante:
un traferro superiore al valore massimo può produrre
una diminuzione fi no a 0 del momento frenante a causa della ripresa
del
gioco dei tiranti della leva di sblocco
; la quota
g
in Fig. 10
deve corrispondere ai valori indicati in Tab. 4; un valore di
g
troppo
elevato rende invece diffi coltoso o ineffi cace l’azionamento della leva
di sblocco.
Per
grand.
160S
, il traferro si registra (ved. Fig. 10) sbloccando i
dadi
32
e avvitando le viti di fi ssaggio
25
fi no al raggiungimento del
traferro minimo (ved. Tab. 4) misurando mediante uno spessimetro
in 3 posizioni a 120° vicino alle bussole di guida
28
. Serrare i dadi
32
mantenendo in posizione le viti di fi ssaggio
25
. Verifi care il valore del
traferro realizzato.
Per
grand.
160M
, il traferro si registra (ved. Fig. 10a) sbloccando
i dadi
45a
e avvitando i dadi
45b
fi no al raggiungimento del traferro
minimo, misurando la regolazione mediante uno spessimetro in 3 po-
sizioni a 120° vicino alle colonnette
25
. Serrare i dadi
45a
e verifi care
nuovamente il traferro ottenuto.
Dopo ripetute registrazioni del traferro verifi care che lo spessore del
disco
non
sia inferiore al valore
minimo
indicato in Tab. 4; all’occor-
renza sostituire il disco freno stesso (facendo riferimento a Fig. 10a).
Nel caso di mancato funzionamento della leva di sblocco dopo ripe-
tuti interventi ripristinare il gioco g secondo i valori di tabella.
L’asta della leva di sblocco o la vite di sblocco 15 non deve essere
lasciata permanentemente installata (per evitare utilizzi inopportuni
o pericolosi).
8.4. Manutenzione periodica freno HBV (HBVM)
Verifi care periodicamente che il traferro sia compreso entro i valori
indicati in Tab. 5.
Un valore eccessivo del traferro rende il freno meno silenzioso e può
causare la riduzione fi no a zero del momento frenante o problemi di
sbloccaggio elettrico del freno stesso.
Per registrare il
traferro
(ved. Fig. 11)
anche a copriventola mon-
tato
, agire sulla vite
48
tenendo presente che il passo è: 1 mm per
grand. 63, 1,25 mm per grand. 71 e 80, 1,5 mm per grand. 90 …
112, 1,75 mm per grand. 132 e 160S.
Importante
: in caso di moto-
re monofase (HBVM) allentare, prima della registrazione, il grano di
serraggio della ventola.
Dopo ripetute registrazioni del traferro verifi care che lo spessore della
guarnizione d’attrito
non
sia inferiore al valore
minimo
indicato in
Tab. 5; all’occorrenza sostituire l’àncora freno, (ved. Fig. 11).
Содержание TX11 HB Series
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