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4.6 – Gestione del volume
I passi 3 e 4 di tab. 3 indicano la
programmazione del volume trattabile
Utilizzando il contalitri ad effetto Hall SIATA,
il valore del divisore (AA14, passo 5 tab.
3) deve essere programmato con il valore
14, ovvero ogni 14 impulsi dal sensore si
ha il decremento medio non regolabile
di un litro dal volume disponibile. In questo
modo il massimo volume trattabile che
è possibile programmare risulta essere
10.000 litri, ottenibili programmando 0000
nei passi 4 e 5 di tab. 3. Se si ha l’esigenza
di utilizzare un volume superiore, è
possibile ricorrere ad una semplice
o p e r a z i o n e a r i t m e t i c a , o v v e r o
raddoppiare, triplicare, quadruplicare,
ecc. il divisore e contemporaneamente
dividere per due, per tre, per quattro,
ecc. il volume trattabile.
Esempi:
• Si devono trattare 15.000 litri di acqua:
- Volume/2 = 15.000/2 = 7500 nei passi 4
e 5 di tab. 3
- Divisore x 2 = AA14 x 2 = AA28 nel passo
8 di tab. 3
• Si devono trattare 50.000 litri di acqua:
- Volume/5 = 50.000/5 = 0000 nei passi 4
e 5 di tab. 3
- Divisore x 5 = AA14 x 5 = AA70 nel passo
8 di tab. 3
Si fa presente che programmare il volume
con il valore 0000, significa programmare
10.000, programmare il divisore con il
valore AA00, significa programmare il
divisore per 100.
Il massimo volume trattabile utilizzando il
contalitri ad effetto Hall SIATA è di 70.000
litri, programmando 10.000 litri di volume
trattabile e AA98 di divisore. Se si usa un
contatore che fornisce un impulso ogni
litro (o metro cubo), il massimo volume
trattabile è di 1.000.000 litri (o metri cubi)
programmando 10.000 litri di volume
t r a t t a b i l e e A A 0 0 d i d i v i s o r e
(corrispondente a 100 impulsi ogni litro o
metro cubo). E’ necessario segnalare
che, data la natura dei contatori Reed,
è sconsigliabile l’uso di contatori
1imp./1m3 o similari per le caratteristiche
di lettura dei controller.
4.7 – Installazione della sonda.
La sonda di conducibilità è l’elemento
più importante e delicato di Aqua Ionic,
e la sua installazione deve essere curata
con la massima attenzione. Si consiglia
di usare sempre un cavo schermato per
realizzare il collegamento fra la sonda
ed il controller. Questa scelta diventa
obbligatoria quando si devono coprire
distanze fra il controller e la sonda superiori
ai 2 metri, e/o quando l’ambiente dove
si installa il controller è soggetto ad un
forte inquinamento elettromagnetico. Se
la distanza fra la sonda ed il controller è
breve, in alternativa al cavo schermato
è possibile usare il cavo “twistato”, ovvero
con i due fili che formano una treccia
dentro la guaina esterna (tipo il cavo
telefonico). In ogni caso, è buona norma
evitare di cablare il cavo della sonda
vicino ai cavi di potenza.
I due fili del cavo devono essere montati
sui contatti esterni (pin 1 e 5) del
connettore DIN 270° (presa B), e la calza
metallica deve essere collegata alla
carcassa metallica come visibile in fig. 5.
4.8 – Reset
Il controller può essere influenzato dai
seguenti eventi: la batteria scarica, una
p e r t u r b a z i o n e e l e t t r o m a g n e t i c a
eccezionalmente forte (oltre i limiti imposti
d a l l a n o r m a E N 5 0 0 8 2 - 1 ) , l a
manipolazione della scheda con le mani,
un corto circuito fra le connessioni delle
prese DIN. Questi eventi possono causare
uno dei seguenti problemi; il “fuori
programma” o il “latch up”. Nel primo
caso la memoria RAM interna al
microcontrollore viene “sporcata”
dall’evento perturbatore con risultati
imprevedibili… si può avere il blocco
totale del controller, un comportamento
anomalo o ancora l’alterazione dei
parametri di funzionamento. Nel secondo
c a s o , i l m i c r o c o n t r o l l o r e ,
autonomamente, si porta in una
condizione particolare, denominata
appunto “latch up”, che gli consente di
p r o t e g g e r s i d a p o t e n z i a l i
danneggiamenti. La differenza fra queste
due condizioni è che la prima, nella
maggioranza dei casi, viene risolta
autonomamente dal controller, grazie
ad un circuito di autoreset che interviene
dopo 5 secondi di anomalia dei segnali
dal microcontrollore; la seconda richiede
sempre un intervento manuale. Le fig. 6
e 7 mostrano i punti dove intervenire per
risolvere le condizioni di blocco appena
indicate. La prima operazione da
eseguire quando il controller è
apparentemente spento, o quando si
comporta in maniera anomala, è il reset
cosiddetto “software”. Consiste nel
mettere in corto circuito per un attimo i
punti A1 e A2 indicati in fig. 7 quando il
trasformatore di alimentazione del
controller è connesso alla tensione di
rete. Se questa operazione non dà
risultati, si può procedere con il secondo
tipo di reset, il reset “hardware”. Consiste
nel tenere in corto circuito per qualche
secondo i punti B1 e B2 indicati in fig. 7
quando il trasformatore di alimentazione
del controller è staccato dalla tensione
di rete. Fatto questo, si deve collegare il
trasformatore di alimentazione alla
tensione di rete e verificare che il
controller si accenda subito o dopo i 5
secondi di intervento dell’autoreset. Se il
controller non si accende, ripetere il reset
“software” sui punti A1 e A2 di fig. 7. Se
il controller ancora non si accende,
consultare il Cap. 5.
Fig. 6 e 7, i punti dove eseguire il reset.
6.9 – Connessioni
In fig. 8 è visibile l’uso corretto dei segnali
che escono da Aqua Ionic in modalità
Open Collector. Il relè indicato in figura
deve essere connesso fra il morsetto del
+12 Vdc e quello del segnale interessato
(nell’esempio è l’impulso fine ciclo).
Riferirsi alla tabella del par. 6.9.1 per
sapere quali sono i segnali che escono
dal controller in modalità Open Collector.
Il relè deve avere un assorbimento
massimo per l’eccitazione della bobina
di 20mA. Seguono i codici di alcuni relè
utilizzabili a questo scopo, tutti con bobina
da alimentare a 12 Vdc:
-Modello:
•
OMRON G5V-1 12Vdc
•
TAKAMISAWA MZ-12HS-U
•
MATSUSHITA JQ1-12V o JQ1a-12V o HD1-
M-DC12V.
4.9.1 – Connessioni delle 3 prese DIN
In fig. 9 sono indicate le connessioni delle
3 prese DIN, da utilizzare come segue:
•
DIN A, contatti 1 – 3 =
Volume,
contatore reed o con chiusura, non
alimentato.
• DIN A, contatti 1 – 3 – 5 =
Volume,
contatore magnetico ad effetto Hall
alimentato dalla te12 Vdc.
• DIN A, contatti 1 – 4 =
Ingresso del
segnale di inibizione (in chiusura).
• DIN A, contatti 2 – 5 =
Uscita del segnale
di Impulso Fine Ciclo in modalità Open
Collector.
• DIN B, contatti 1 – 2 =
Ingresso del
segnale di Start remoto (in chiusura).
• DIN C, contatti 2 – 3 =
Uscita
normalmente aperta dell’impulso durante
la 2a fase del ciclo di rigeneraz.
• DIN C,
5 – 1 contatti =
Uscita normalmente
aperta dell’impulso Rigenerazione in
corso.
• DIN C, 5 – 4 contatti =
Uscita
nor malmente chiusa dell’impulso
Rigenerazione in corso.
4.10 – Diagnostica
Aqua Ionic è dotato di un sistema di
diagnostica che consente all’addetto
alla manutenzione di conoscere lo status
funzionale del controller. Si accede a
questa funzione tramite il tasto Advance,
che va tenuto premuto per almeno 5-6
Fig. 5
Fig. 6
Fig. 7
Fig. 8
Fig. 9
AQUA IONIC
Siata
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