MT PROFESSIONALE
GIMA SpA
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MA128IGBa
Manuale d’istruzioni / Instruction’s Manual
INTRODUZIONE
La magnetoterapia utilizzante campi magnetici pulsanti a bassa frequenza è ormai riconosciuta
da numerosi rapporti medici quale valida terapia fisica, con effetti biologici positivi,
specialmente indicata nel trattamento di fratture ossee e di malattie a carattere infiammatorio e
cronico degenerative.
I campi magnetici a bassissima frequenza (ELF) sembrerebbero agire sulle strutture molli per
effetto di micro correnti proporzionali alla intensità raggiunta dal campo magnetico ed alla
velocità di variazione dello stesso, essendo prodotte dalle forze elettromotrici indotte per effetto
della variazione del campo magnetico.
Per spiegare l'interazione tra l'organismo vivente e i campi magnetici si fa spesso ricorso anche
alla teoria dei "cristalli biologici" ed alle strutture similcristalline delle membrane cellulari le
quali dotate di proprietà piezoelettriche trasformerebbero la variazione magnetica applicata in
variazione del loro stato elettrico e di conseguenza determinerebbero anche micro modificazioni
meccaniche delle strutture ossee. Poiché le micro modificazioni sono dipendenti dalla direzione
della corrente indotta, la spiegazione di effetti riportati da pazienti relativi a riduzione o
all'acuirsi di dolori in seguito a trattamento magnetoterapico potrebbero essere ricercata
nell'orientamento del campo magnetico applicato e conseguente direzione delle modificazioni
indotte.
Per una buona applicazione terapeutica occorre, nella fase di progettazione della seduta,
analizzare l'andamento della corrente indotta dalla variazione del campo magnetico: in un
solenoide cilindrico la direzione delle linee di flusso magnetico sono parallele all'asse del
cilindro e la corrente indotta, ad esempio in un femore immerso in tale campo, perpendicolare a
detto asse e pertanto perpendicolare all'asse del femore. Se lo stesso femore fosse immerso in
un campo costituito da due solenoidi piani con flusso coerente la corrente indotta risulterebbe
parallela all'asse del femore. Una corrente indotta parallela all'asse del femore sembra dare
risultati maggiormente positivi in base ad esperienze comparative effettuate. Ciò è valido sia in
caso di lesioni ossee ad esempio osteoporosi o ritardi di consolidazione che in presenza di
perdita di sostanza cutanea, in ferite, o di parti molli. Per questo stesso motivo la stimolazione
di una lesione ossea sul tronco o nel bacino dovrebbe essere effettuata immergendo la zona in
un solenoide a cilindro in modo da ottenere correnti indotte parallele alle strutture ossee oggetto
del trattamento.
L'effetto del campo magnetico mediato dalla generazione di forze elettromotrici indotte
spiegherebbe la differenza di positività dei risultati riportati da differenti ricercatori i quali
utilizzavano campi magnetici con modalità di variazione diversa e pertanto inducenti forze
elettromotrici diverse anche a parità di intensità del campo.
Femore tra placche. La F.e.m. è parallela.
Femore immerso nel cilindro. La F.e.m. è perpendicolare.