pressione massima di esercizio 8 bar.
Il vaso dovrà essere con membrana in
gomma naturale “caucciù” adatta per
usi alimentari. La pompa riscaldamen-
to può essere installata sul retro della
caldaia in sostituzione del tronchetto
di collegamento (14 fig. 2).
2.3.2 Riempimento impianto
Prima di procedere al collegamento
della caldaia è buona norma far cir-
colare acqua nelle tubazioni per eli-
minare gli eventuali corpi estranei
che comprometterebbero la buona
funzionalità dell'apparecchio.
Il riempimento va eseguito lentamen-
te, per dare modo alle bolle d'aria di
uscire attraverso gli opportuni sfoghi
posti sull'impianto di riscaldamento.
In impianti di riscaldamento a circui-
to chiuso, la pressione di caricamen-
to a freddo dell'impianto e la pressio-
ne di pr egonf iaggio del vaso di
espansione, dovranno corrisponde-
re o comunque non essere inferiori
all'altezza della colonna statica del-
l'impianto (ad esempio, per una co-
lonna statica di 5 m, la pressione di
precarica del vaso e la pressione di
caricamento dell'impianto dovranno
corrispondere almeno al valore mini-
mo di 0,5 bar).
2.3.3 Produzione acqua
sanitaria “ARB”
Nella fase di preparazione acqua sani-
taria il circolatore, del circuito sanita-
rio, rimarrà in funzione fino a quando
la sonda del termostato bollitore avrà
raggiunto il valore selezionato sulla
manopola.
Soddisfatto il termostato bollitore, se il
deviatore è posto in inverno e il termo-
stato ambiente si trova in chiamata,
può partire la pompa di riscaldamento
(apparecchio non di fornitura).
Perché la caldaia sia in grado di pro-
durre l'acqua sanitaria è necessario
che, alla prima accensione, venga
spurgata tutta l'aria contenuta nel
serpentino del bollitore.
Per facilitare questa operazione
posizionare orizzontalmente l’intaglio
della vite di sblocco della valvola di
ritegno (5 fig. 2).
Spurgata tutta l’aria, riportare la
vite nella posizione iniziale.
Il bollitore per la produzione di acqua
sanitaria è del tipo ad accumulo rapido
in acciaio vetroporcellanato, rivestito
con schiuma di poliuretano espanso e
di capacità 80 litri. L'alta efficienza di
isolamento del bollitore limita le perdi-
te di irraggiamento riducendo i costi di
mantenimento a regime dell'acqua cal-
da sanitaria. In presenza di acque par-
ticolarmente dure (durezza superiore
ai 20÷25 °Fr) è consigliabile effettua-
re il trattamento dell'acqua onde evita-
re eccessive incrostazioni del prepara-
tore, con conseguente diminuzione
dello scambio termico.
2.3.4 Caratteristiche acqua
di alimentazione
L’acqua di alimentazione del circuito
sanitario e riscaldamento deve essere
trattata in conformità alla Norma UNI-
CTI 8065. È opportuno ricordare che
anche piccole incrostazioni di qualche
millimetro di spessore provocano, a
causa della loro bassa conduttività ter-
mica, un notevole surriscaldamento
delle pareti della caldaia con conse-
guenti gravi inconvenienti.
È ASSOLUTAMENTE INDISPENSABILE
IL TRATTAMENTO DELL'ACQUA UTILIZ-
ZATA PER L'IMPIANTO DI RISCALDA-
MENTO NEI SEGUENTI CASI:
– Impianti molto estesi (con elevati
contenuti d'acqua).
– Frequenti immissioni d'acqua di rein-
tegro nell'impianto.
– Nel caso in cui si rendesse necessa-
rio lo svuotamento parziale o totale
dell'impianto.
2.4
ALLACCIAMENTO ALLA
CANNA FUMARIA
La canna fumaria ha una importanza
fondamentale per il funzionamento del-
l'installazione.
Infatti, se non è eseguita con gli oppor-
tuni criteri, si possono avere disfunzio-
ni nel bruciatore, amplificazioni di ru-
mori, formazioni di fuliggine, condensa-
zioni e incrostazioni.
La canna fumaria deve pertanto ri-
spondere ai seguenti requisiti:
– deve essere di materiale impermea-
bile e resistente alla temperatura
dei fumi e relative condensazioni;
– deve essere di sufficiente resisten-
za meccanica e di debole conduttivi-
tà termica;
– deve essere perfettamente a tenu-
ta per evitare il raffreddamento del-
la canna fumaria stessa;
– deve avere un andamento il più pos-
sibile verticale e la parte terminale
deve avere una aspiratore statico
che assicura una efficiente e co-
stante evacuazione dei prodotti del-
la combustione;
– allo scopo di evitare che il vento pos-
sa creare attorno al comignolo delle
zone di pressione tali da prevalere
sulla forza ascensionale dei gas
combusti, è necessario che l'orifizio
di scarico sovrasti di almeno 0,4 m
qualsiasi struttura adiacente al ca-
mino stesso (compreso il colmo del
tetto) distante meno di 8 m;
– la canna fumaria deve avere un dia-
metro non inferiore a quello di rac-
cordo caldaia: per canne fumarie
con sezione quadrata o rettangola-
re la sezione interna deve essere
maggiorata del 10% rispetto a quel-
la del raccordo caldaia;
– la sezione utile della canna fumaria
può essere ricavata dalla seguente
relazione:
S
sezione risultante in cm
2
K
coefficiente in riduzione:
– 0,045 per legna
– 0,030 per carbone
– 0,024 per gasolio
– 0,016 per gas
P
potenza della caldaia in kcal/h
H altezza del camino in metri mi-
surata dall'asse della fiamma al-
lo scarico del camino nell'atmo-
sfera. Nel dimensionamento
della canna fumaria si deve te-
ner conto dell'altezza effettiva
del camino in metri, misurata
dall'asse della fiamma alla som-
mità, diminuita di:
– 0,50 m per ogni cambiamen-
to di direzione del condotto di
raccordo tra caldaia e canna
fumaria;
– 1,00 m per ogni metro di svi-
luppo orizzontale del raccordo
stesso.
2.5
MONTAGGIO
MANTELLO “AR”
Il mantello e il pannello di comando
sono forniti in singole confezioni di car-
tone a parte.
Nell’imballo del mantello si trova il sac-
chetto contenente i documenti della
caldaia e la lana di vetro già preparata
per coibentare il corpo in ghisa.
Il montaggio dei componenti del man-
tello va eseguito secondo la progres-
sione di seguito riportata (fig. 5):
– togliere la piastra porta-bruciatore
svitando i quattro dadi di fissaggio;
4
P
S
= K
√
H