Filtro rosso privo: Quando l’interruttore si trova spostato a sinistra
osservando la parte anteriore dello strumento, questo apparirà in
corrispondenza di un punto verde, a indicare che il filtro rosso privo è
in posizione. Questa impostazione può essere usata unitamente a una
qualsiasi apertura, dato che detto filtro esclude le radiazioni rosse dal
campo in esame. Ciò fornisce risultati migliori di quelli con la luce
ordinaria nelle osservazioni di lievi alterazioni del sistema vascolare
come piccole emorragie retiniche, essudati mal definiti e variazioni di
oscurità della macula. Le fibre nervose diventano visibili e l’osservatore
può notare la loro scomparsa, come nel caso di atrofia del nervo
ottico. La parte sottostante appare grigia, il disco bianco, la macula si
colora in giallo, il riflesso del fondo diventa intenso ed i vasi appaiono
quasi neri. Questa apertura può essere usata anche per distinguere le
vene dalle arterie: mentre le vene sono relativamente blu, le arterie
diventano più scure per il maggior contenuto di ossigeno e questo
rende più facile la loro differenziazione.
Filtro di polarizzazione lineare incrociata: Quando l’interruttore si
trova spostato a destra osservando la parte anteriore dello
strumento, questo apparirà in corrispondenza di un punto bianco
con mirini graduati, a indicare che il filtro è in posizione. Questo filtro
è utile perché elimina i bagliori e i riflessi della cornea e può essere
usato con una qualsiasi apertura. Per ulteriori informazioni su
questo filtro, andare a pagina 9.
Altri usi dell’oftalmoscopio
Oltre all’esame del fondo, l’oftalmoscopio risulta utile come
strumento diagnostico nello studio di altre strutture oculari. Con il
fascio di luce si possono illuminare cornea e iride per rivelare la
presenza di corpi estranei e irregolarità della pupilla. Fissando la
lente + 15 dell’oftalmoscopio e guardando la pupilla come
nell’esame del fondo(5 cm di distanza dal paziente) il medico può
verificare con sicurezza l’attività pupillare.
Inoltre è possibile evidenziare facilmente opacità del cristallino
osservando la pupilla con una lente +6 mettendosi a una distanza di
15 cm dal paziente. Nello stesso modo possono essere scoperte
opacità del vitreo facendo guardare il paziente in alto ed in basso, a
destra e a sinistra. Eventuali opacità del vitreo si vedranno muoversi
attraverso l’area pupillare, nel momento in cui l’occhio cambia
posizione o ritorna in posizione originaria.
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