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Riteniamo utile portare a Vostra conoscenza alcune considerazioni circa l’uso del gas liquido propano (G.P.L.).
1) Valutazione, indicativa, del costo di esercizio
a) 1 m
3
di gas liquido in fase gassosa ha un potere calorifico inferiore, di circa 22000 Kcal.
b) Per ottenere 1 m
3
di gas occorrono circa 2 kg. di gas liquido che corrispondono a circa 4 litri di gas liquido.
Da quanto sopra esposto si può dedurre che utilizzando gas liquido (G.P.L.) si ha indicativamente la seguente
equivalenza: 22000 Kcal. = 1 m
3
(in fase gassosa) = 2 Kg. di G.P.L. (liquido) = 4 litri G.P.L. (liquido) da cui è
possibile valutare il costo di esercizio.
2) Disposizione di sicurezza
Il gas liquido (G.P.L.) ha, in fase gassosa, un peso specifico superiore a quello dell’aria (peso specifico relativo
all’aria = 1,56 per il propano) e quindi non si disperde nella stessa come il metano che ha un peso specifico
inferiore (peso specifico relativo all’aria = 0,60 per metano), ma precipita e si spande al suolo (come fosse un
liquido). Tenendo presente il principio sopra illustrato il Ministero Dell’Interno ha disposto limitazioni nell’impiego
del gas liquido con la Circolare n.412/4183 del 6 Febbraio 1975 di cui riassumiamo i concetti che riteniamo più
importanti. a) L’utilizzo del gas liquido (G.P.L.) bruciatore e/o caldaia può avvenire solo in locali fuori terra e
attestati verso spazi liberi. Non sono ammessi installazioni che utilizzano il gas liquido in locali seminterrati
o interrati.
b) I locali dove si utilizza gas liquido devono avere aperture di ventilazione prive di dispositivo di chiusura ricavate su
pareti esterne con superficie pari almeno ad 1/15 della superficie in pianta del locale, con un minimo di 0,5 m
2
.
Di dette aperture almeno un terzo della superficie complessiva deve essere posta nella parte inferiore di parete
esterna a filo pavimento.
3) Esecuzioni dell’impianto del gas liquido per assicurare corretto funzionamento e sicurezza
la gassificazione naturale, da batteria di bombole o serbatoio, è utilizzabile solo per impianti di piccola potenza. La
capacità di erogazione in fase di gas, in funzione delle dimensioni del serbatoio e della temperatura minima
esterna é esposta, solo a titolo indicativo, nella seguente tabella.
Temperatura
minima
- 15 °C
- 10 °C
- 5 °C
- 0 °C
+ 5 °C
Serbatoio 990 l.
1,6 Kg/h
2,5 Kg/h
3,5 Kg/h
8 Kg/h
10 Kg/h
Serbatoio 3000 l.
2,5 Kg/h
4,5 Kg/h
6,5 Kg/h
9 Kg/h
12 Kg/h
Serbatoio 5000 l.
4 Kg/h
6,5 Kg/h
11,5 Kg/h
16 Kg/h
21 Kg/h
Ad eccezione di impianti di piccola potenza è sempre indispensabile per il funzionamento e per la sicurezza, installare
un adatto riscaldatore del gas liquido (vaporizzatore) immediatamente prima del riduttore di pressione.
Il vaporizzatore è un recipiente costruito secondo Norme, munito di termostato di controllo, che riscalda il gas liquido
mediante resistenza elettrica o circolazione di fluido caldo.
La riduzione di pressione e il cambiamento di stato (da liquido a gas) determina un forte abbassamento di tempera-
tura che, nella stagione fredda, raggiunge facilmente valori sensibilmente interiori a zero gradi.
L’eventuale umidità (acqua) che accidentalmente si trovasse nel gas liquido si trasformerebbe in ghiaccio impedendo
il corretto funzionamento del riduttore (bloccato in posizione di apertura) con conseguenze facilmente immaginabili.
Il vaporizzatore deve essere installato vicinissimo al riduttore per evitare che il gas, prelevato dal serbatoio alla stato
liquido, arrivi già raffreddato al riduttore stesso. Senza il vaporizzatore è praticamente impossibile, nella stagione
fredda, assicurare la corretta alimentazione con gas allo stato gassoso.
La riduzione della pressione può essere effettuata mediante un adatto riduttore di pressione.
E’ notevolmente diffuso anche l’impianto con riduzione della pressione in due stadi perché:
a) riduce i pericoli di congelamento e formazione di condensa.
b) La tubazione compresa tra il primo ed il secondo riduttore può essere dimensionata con diametro minore di quello
che sarebbe necessario con la riduzione ad un solo stadio. Nel caso di distribuzione piuttosto estesa si realizza
una sensibile riduzione di costi.
c) Si realizza un valore più costante della pressione finale.
PRECISAZIONI SULL’USO DEL PROPANO
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