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Manuale d’istruzione e di sicurezza
- SMART S
ITALIANO
11
Si raccomanda di:
▪
non installare rivelatori di gas nelle vicinanze di
prese d’aria e/o
ventilatori che provocano forti correnti d’aria.
▪
non devono essere posti in zone nelle quali siano presenti
vibrazioni e, sebbene immuni da disturbi, a radiofrequenze. E’
consigliabile non installarle in prossimità di emettitori radio (ponti
radio o apparecchiature simili).
▪
installare il rivelatore in zone facilmente accessibili per le
operazioni di test e taratura e per l’inserimento dell’adattatore del
kit di calibrazione.
3.3
Ambiente di utilizzo
Il rivelatore può essere utilizzato nel range della temperatura ambiente indicata sulla
targa. E' adatto per installazioni all’interno ed all’esterno, in base alla protezione contro
polveri, grado di IP ed intervallo di umidità indicati in targa.
Tabella 3 Conidizioni di lavoro
Temperatura di lavoro
-40 : +65 °C
Umidità relativa
20 - 90 %Rh / 40°C
Pressione di lavoro
80 - 120 kPa
3.4
Consigli in base al
gas da rilevare e gli agenti chimici nell’ambiente
I gas più leggeri
dell’aria (Metano, Idrogeno, Ammoniaca), disperdendosi nell’ambiente,
tenderanno a salire verso l'alto; per ottenere un efficace intervento il rivelatore deve
essere posizionato a 30 cm dal soffitto.
I gas più pesanti
dell’aria (GPL, Butano, Vapori Benzina)
disperdendosi stazioneranno nella
parte bassa dell’ambiente; il rivelatore deve quindi essere posizionato a 30 cm dal
pavimento.
I sensori ad ossidazione catalitica
(Pellistori) offrono un’eccellente linearità di uscita fino
al 100% LFL e hanno una durata approssimativa di 4 anni.
La prestazione dei sensori catalitici può essere alterata dalla presenza di
alcune sostanze che possono cambiare considerevolmente la risposta del
sensore e persino danneggiarlo irrimediabilmente. La presenza di inibitori
o veleni è la causa più comune di problemi nella rivelazione di gas e per
tale ragione è necessario accertarsi che sia evitata ogni contaminazione.
Tra i più comuni veleni o inibitori si possono elencare
siliconi, tetraetile di
piombo, composti dello zolfo (acido solfidrico), composti clorurati
(tetracloruro di carbonio), trielina, e idrocarburi alogenati.
Questi composti non sono invece nocivi per i sensori ad assorbimento di
infrarosso.