
B – Con un Podio
1.
Dare libera scelta di arrampicarsi e scendere dal Podio.
Osservare la «strategia» di ogni bambino.
2.
Chiedere ad alcuni bambini di mostrare il loro modo di
arrampicarsi, sul pannello con i fori o su uno dei lati a scaletta.
3.
Passare attraverso il foro: ci sono diverse possibilità?
4.
Esercizio di salto: il Podio è una piattaforma larga e stabile, di
media altezza (59 cm), per esercitarsi a saltare in diversi modi.
Si raccomanda fortemente un tappeto adatto alla pratica
sistematica del salto da questa altezza.
C – Con un Polibase
1.
Far prendere consapevolezza al bambino che, secondo il lato
utilizzato, le diverse distanze fra le sbarre impongono di posare
i piedi in modo diverso (Figura 6).
2.
Arrampicarsi e scavalcare la cima in posizione laterale, a
cavallo, è il modo più rassicurante, prima di girarsi e scendere.
3.
Nuova istruzione: far susseguire le azioni di arrampicarsi,
scavalcare, scendere mantenendo sempre la stessa direzione di
spostamento. Questi passaggi comportano una maggiore presa
di rischio.
D – Con due Polibase
1.
Due Polibase sono disposti uno di fronte all’altro (Figura 7).
Secondo i lati posti frontalmente, l’altezza del bambino, la sua
abilità e la distanza fra i 2 Polibase, il bambino posa o meno il
piede per terra per passare dall’uno all’altro.
2.
Due Polibase sono disposti uno accanto all’altro (Figura 8). La
progressione laterale del bambino solleciterà la coordinazione
piedi/mani.
Affiancando le diverse facce dei 2 Polibase, il bambino dovrà
gestire le proprie mosse su due assi al tempo stesso: supporti
collocati a diversi livelli, prese di mani e piedi irregolari.
E – Con una Torre
Sulle facce con sbarre:
Arrampicarsi su ogni faccia (la distanza fra le sbarre è diversa),
scavalcare la cima, passare su una faccia contigua spostandosi
lateralmente, scavalcare di nuovo la cima, voltarsi per
ridiscendere da un’altra faccia con sbarre (Figura 9).
Sulla faccia pannello di arrampicata:
le prese sono in volume (punta o pianta del piede sulla presa) o
cave (piede all’interno).
Possono essere scelte diverse «vie».
L’adulto potrà dare istruzioni che vietano l’uso di alcune prese,
incitare il bambino ad arrampicarsi a sinistra o a destra, o a
modificare la sua strategia di scalata.
Si vieterà che due bambini si arrampichino contemporaneamen-
te o, più generalmente, che si trovino sulla stessa faccia della
Torre.
F – Con uno o più elementi di struttura e degli elementi
di connessione
In tutti i percorsi, è importante lasciare ai bambini il tempo di
provare, fare tentativi, per progredire nelle loro abilità.
Una prima fase di scoperta consisterà pertanto nel dare
istruzioni semplici, per esempio:
– scalare il Polibase;
– avanzare sull’asse leggermente obliqua;
– traversare sulla passerella sospesa.
Una seconda fase di approfondimento permetterà l’introduzione
di istruzioni più precise, per esempio:
– sulla passerella: accoccolarsi, sedersi, rialzarsi, fare
dietro-front… ;
– sullo scivolo, spingersi utilizzando i bordi;
– incrociare un compagno;
– cambiare direzione ad ogni passaggio;
– cambiare entrata in modo da concatenare in modo diverso le
azioni motorie;
Esempi d’uso con Polibase e/o Podio
Queste installazioni illustrate con 2 Polibase sono anche
realizzabili con 2 Podi o con 1 Podio e 1 Polibase, secondo le
altezze e la forma del percorso desiderato.
Esempio di istruzioni (Figura 10):
– andare da un capo all’altro, poi tornare in senso contrario;
– entrare nel percorso lateralmente attraverso la passerella;
– osare sostenersi, anticipare la situazione da risolvere: dove
posare il piede, che percorso prendere?
– terminare in quadrupedia o alzarsi;
– voltarsi e scendere oppure scivolare.
L’accesso laterale o la discesa laterale devono essere protetti da
un adulto per i bambini più pesanti.
Equilibrarsi sull’asse (Figure 11 e 12):
Dopo la fase di scoperta dell’equilibrio (progressione laterale
sull’asse), lavorare sull’agilità con istruzioni più precise:
camminare in avanti, fermarsi, camminare all’indietro,
accoccolarsi, rialzarsi, girarsi, passare più rapidamente
possibile, sedersi, scavalcare un ostacolo messo di traverso,
spostarsi in equilibrio a occhi bendati, stabilizzarsi prima su un
piede, poi sull’altro;
Esempi di utilizzo con i Polibase
Sospendersi – Capovolgersi.
– Avanzare sull’asse «come una scimmia», con le braccia tese
sopra la testa.
– Avanzare, dopo essere stato a testa in giù, sull’asse (Figura
13) o sulle barre parallele (Figura 14).
Queste situazioni, in posizione capovolta, modificano i riferimenti
visivi abituali del bambino, il bilanciamento corporeo permette
di passare da un equilibrio a uno squilibrio, e poi ad un nuovo
equilibrio. L’acquisizione di queste informazioni svilupperà la
padronanza dell’equilibrio.
Girare – Capovolgersi.
Esercizio realizzabile sull’asse o su una barra (Figura 15).
É possibile girare attorno al supporto solo se l’asse di rotazione
arriva al livello addominale del bambino, e non al livello toracico.
– Sollevare il bacino al livello della barra o dell’asse.
– «Spezzare» il corpo in appoggio addominale.
– Sollevare i talloni fino ai glutei per squilibrarsi.
– Accettare di capovolgersi.
È imperativo proteggere l’area in cui si svolge questo esercizio
mettendo per terra appositi tappeti.
Esempi di uso con Polibase e Torre
Percorso – Figura 16
Da notare: sali sulle barre parallele oblique, equilibrandoti su
questi supporti stretti con 4 punti di appoggio, liberando di volta
in volta un solo punto per andare avanti.
Percorso – Figura 17
Da notare: sali in modo perpendicolare sulle barre parallele:
i due punti di appoggio in alto possono essere liberati contem-
poraneamente per andare avanti.
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3.
La parte inferiore sotto la volta può diventare parte del
percorso di gioco, dopo essersi arrampicati sopra l’arco!