ESEMPI DI PROGRAMMAZIONE DEL FILTRO DIGITALE
Esempio 1
E’ necessario stabilizzare il valore della variabile VL-N visualizzato
sul display, che oscilla tra 222V e 228V.
I parametri del filtro digitale devono essere programmati come segue:
FILTER S:
la variabile ha delle fluttuazioni all’interno del valore medio di
ampiezza pari a ±0,75% del valore nominale di Fondo Scala di tale varia-
bile (ricavata mediante il calcolo: (228-222)/ 2= ±3V, proseguendo
±3*100/400V= ±0,75% dove 400V è il valore nominale fase-neutro di un
ingresso AV5). Il parametro “campo”, che rappresenta il campo di azione
del filtro digitale, va programmato ad un valore di poco superiore all’am-
piezza percentuale della fluttuazione: p.es. 1,0%.
FILTER CO:
se il nuovo valore acquisito dallo strumento si trova nel
campo di azione del filtro, il nuovo valore visualizzato viene calcolato
sommando algebricamente al valore precedente la variazione divisa per
il coefficiente di filtraggio. Di conseguenza un valore maggiore di tale
coefficiente comporta un tempo di assestamento maggiore e quindi una
migliore stabilità. Generalmente si ottiene il risultato ottimale impostando
il coefficiente di filtraggio ad un valore pari almeno a 10 volte il valore del
parametro campo. Nell’esempio: 1,0*10= 10. Per migliorare la stabilità si
può aumentare il coefficiente di filtraggio, i valori ammessi sono compre-
si tra 1 e 255.
Esempio 2
E’ necessario stabilizzare il valore della Potenza Attiva di sistema
(W
••
) visualizzato sul display, che oscilla tra 300kW e 320kW (il cari-
co è collegato allo strumento tramite un TA 300/5A e misura diretta
della tensione).
I parametri del filtro digitale devono essere programmati come segue:
FILTER S:
la variabile ha delle fluttuazioni all’interno del valore medio di
ampiezza pari a ±2,78% del valore nominale di Fondo Scala di tale varia-
bile. Tale valore viene ricavato mediante il calcolo: (320-300)/ 2= ±10kW,
proseguendo ±10*100/360kW= ±2,78% , dove 360kW è il valore nomina-
le della Potenza Attiva di sistema di un ingresso AV5 alle condizioni sopra
citate (rapporto TA e rapporto TV) e ottenuto tramite la seguente formula:
“VLN * VT * IN * CT * 3” dove VLN = Tensione di ingresso nominale (400V
per l’ingresso tipo AV5), VT= rapporto primario/secondario del trasf. vol-
tmetrico usato, IN = Corrente nominale (5A per l’ingresso tipo AV5), CT =
rapporto primario/secondario del trasf. amperometrico usato (in questo
esempio “400*1*5*60*3=360kW).
Il parametro “CAMPO”, che rappresenta il campo di azione del filtro digi-
tale, va programmato ad un valore di poco superiore all’ampiezza per-
centuale della fluttuazione: p.es. 3,0%.
FILTER CO:
se il nuovo valore acquisito dallo strumento si trova nel
campo di azione del filtro, il nuovo valore visualizzato viene calcolato
sommando algebricamente al valore precedente la variazione divisa per
il coefficiente di filtraggio. Di conseguenza un valore maggiore di tale
coefficiente comporta un tempo di assestamento maggiore e quindi una
migliore stabilità. Generalmente si ottiene il risultato ottimale impostando
il coefficiente di filtraggio ad un valore pari almeno a 10 volte il valore del
parametro campo. Nell’esempio: 3,0*10= 30. Per migliorare la stabilità si
può aumentare il coefficiente di filtraggio, i valori ammessi sono compre-
si tra 1 e 255.
Esempio 3.
E’ necessario stabilizzare il valore della variabile AL1 (corrente di
fase 1) visualizzato sul display, che oscilla tra i valori 470V e 486V.
Per poter gestire in modo migliore la funzione di allarme con conseguen-
te attivazione e disattivszione del relè è richiesto che tale valore non sia
soggetto a continue oscillazioni. In questo esempio è stato considerato
di utilizzare un trasformatore di corrente 500/5A. I parametri del filtro digi-
tale devono essere programmati come segue:
FILTER S:
la variabile ha delle fluttuazioni all’interno del valore medio di
ampiezza pari a ±1,60% del valore nominale di Fondo Scala di tale varia-
bile (ricavata mediante il calcolo: (486-470)/ 2= ±8A, proseguendo
±8*100/500A= ±1,60% dove 500A è il valore riferito al primario del tra-
sformatore utilizzato). Il parametro “campo”, che rappresenta il campo di
azione del filtro digitale, va programmato ad un valore di poco superiore
all’ampiezza percentuale della fluttuazione: p.es. 2,0%.
FILTER CO:
se il nuovo valore acquisito dallo strumento si trova nel
campo di azione del filtro, il nuovo valore visualizzato viene calcolato
sommando algebricamente al valore precedente la variazione divisa per
il coefficiente di filtraggio. Di conseguenza un valore maggiore di tale
coefficiente comporta un tempo di assestamento maggiore e quindi una
migliore stabilità. Generalmente si ottiene il risultato ottimale impostando
il coefficiente di filtraggio ad un valore pari almeno a 10 volte il valore del
parametro campo. Nell’esempio: 2,0*10= 20. Per migliorare la stabilità si
può aumentare il coefficiente di filtraggio, i valori ammessi sono compre-
si tra 1 e 255.
P
PR
RO
OG
GR
RA
AM
MM
MA
AZ
ZIIO
ON
NEE W
WM
M3
30
0--9
96
6
CARLO GAVAZZI
A u t o m a t i o n C o m p o n e n t s
13
IN COSA CONSISTE L’AZIONE DEI PARAMETRI DEL FILTRO DIGITALE SULLE MISURE?
Il primo parametro del filtro è
FILTER S
e ne definisce il campo operativo. Questo campo operativo è rappresentato dalla banda gialla sul grafico raf-
figurato a sinistra (ogni quadrato rappresenta un digit). Finchè il valore misurato (curva rossa nel grafivco) si trova all’interno di questa banda, il filtrro
è attivo; non appena il valore è esterno alla banda, il filtro si disattiva e una nuova banda sarà attivata attorno al nuovo valore.
Il campo di fluttuazione (espresso in digit) è un buon valore di inizio per questi parametri.
Si suggerisce, per impostare questo parametro, di porre attenzione alla dimensione (in digit) della fluttuazione ed utilizzare quest’ultimo valore.
Il secondo parametro è
FILTER CO
e rappresenta il coefficiente di filtraggio. MAggiore sarà il valore
FILTER CO
, più piana sarà la curva (nera nel gra-
fico) del valore visualizzato. Non esiste una regola teorica che definisce questo parametro, dev’essere impostato sul campo: comunque come princi-
pio si suggerisce di impostare il medesimo valore selezionato per il coefficiente
FILTER S
e quibdi aumentarlo fino al raggiungimento della stabilità
desiderata.
Il risultato del filtro digitale si ha anche sui valori ritrasmessi sia via comunicazione seriale che via uscita analogica.
Nessuna azione del filtro
F
lu
tt
u
a
z
io
n
e
d
ig
it
a
le
Summary of Contents for WM30-96 - PROGRAMMING
Page 1: ...Instruction Manual Display Programming Modular system Class 0 2 A V...
Page 17: ...www gavazzi automation com...
Page 38: ...w ww ww w g ga av va az zz zi i a au ut to om ma at ti io on n c co om m...
Page 43: ...Manual de Instrucciones Display Programaci n Sistema Modular Clase 0 2 A V...
Page 59: ...www gavazzi automation com...
Page 64: ...Manuel de l utilisateur Affichage Programmation Syst me Modulaire Classe 0 2 A V...
Page 80: ...www gavazzi automation com...
Page 85: ...Gebrauchsanleitungen Anzeige Programmierung Modulsystem Klasse 0 2 A V...
Page 101: ...www gavazzi automation com...