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Se il pressostato aria non rileva la pressione sufficiente (non effettua lo scambio) non viene inserito il
trasformatore di accensione e nemmeno le valvole del gas della fiamma di accensione e, pertanto, l'apparec-
chiatura si arresta in "blocco". Precisiamo che qualche "bloccaggio" durante questa fase di prima accensione
è da considerarsi normale perché nella tubazione della rampa valvole esiste ancora aria che deve essere
evacuata prima di poter avere la fiamma. Per "sbloccare" premere il pulsante di "sblocco".
Nota:
Se il rilevamento fiamma gas è effettuato con elettrodo di ionizzazione il bloccaggio, con
presenza di fiamma, può essere causato da instabilità della stessa nella zona di ionizzazione.
L'inconveniente si
elimina agendo sul regolatore della testa (spostarlo in avanti o indietro) sino ad ottenere le condi-
zioni necessarie per assicurare la stabilità di fiamma e una sufficiente intensità e stabilità della
corrente di ionizzazione.
Può capitare che la corrente di ionizzazione sia contrastata dalla corrente del trasformatore di
accensione (le due correnti hanno un percorso comune attraverso la massa del bruciatore) e
pertanto il bruciatore si porta in blocco per insufficiente ionizzazione.
Si rimedia invertendo l'alimentazione (lato 220 V) del trasformatore di accensione (si scambiano
di posto i due fili che portano la tensione al trasformatore).
Detto inconveniente può anche essere causato da una insufficiente "messa a terra" della
carcassa del bruciatore. Precisiamo che il valore minimo della corrente di ionizzazione per assicu-
rare il funzionamento dell'apparecchiatura (LGB...) è di 7 micro A, normalmente la corrente di
ionizzazione è decisamente più elevata, (detto valore è riportato sullo schema elettrico). Per verifi-
care la corrente di ionizzazione si collega un micro-amperometro con scala adeguata "in serie" al
circuito di ionizzazione. Precisiamo che il filo ad alto isolamento che proviene dall'elettrodo deve
essere inserito al negativo (segno -) del micro-amperometro.
CELLULA UV
Se il rilevamento della fiamma è effettuato con cellula UV occorre tenere presente quanto sotto esposto. Una
leggera untosità compromette fortemente il passaggio dei raggi ultravioletti attraverso il bulbo della fotocellula
UV impedendo che l'elemento sensibile interno, riceva la quantità di radiazione necessaria per un corretto
funzionamento. Nel caso di imbrattamento del bulbo con gasolio, olio combustibile ecc.. è indispensabile pulire
adeguatamente.
Precisiamo che anche il semplice contatto con le dita può lasciare una leggera untosità sufficiente a
compromettere il funzionamento della fotocellula UV.
La cellula UV non "vede" la luce del giorno o di una comune lampada.
L'eventuale verifica di sensibilità può essere fatta con la fiamma (accendino, candela) oppure con la scarica
elettrica che si manifesta tra gli elettrodi di un comune trasformatore di accensione. Per assicurarsi un corretto
funzionamento il valore della corrente di cellula UV deve essere sufficientemente stabile e non scendere al di
sotto del valore minimo richiesto dall'apparecchiatura specifica. Può essere necessario ricercare sperimental-
mente la miglior posizione facendo scorrere (spostamento assiale o di rotazione) il corpo che contiene la
fotocellula rispetto alla fascetta di fissaggio.
La verifica si effettua inserendo un micro-amperometro, con scala adeguata, in serie ad uno dei due cavi di
collegamento della fotocellula UV, ovviamente occorre rispettare la polarità (+ e –). Il valore minimo della
corrente di cellula per assicurare il funzionamento dell'apparecchiatura è riportato sullo schema elettrico.
11)
Con il bruciatore acceso al minimo (valvola fiamma d'accensione e valvola di sicurezza aperte e servomotore
di regolazione dell'erogazione "gas/aria" al minimo) occorre verificare subito, visivamente, l'entità e l'aspetto
della fiamma provvedendo alle correzioni necessarie, operando sul regolatore dell'erogazione di gas della
fiamma di accensione (pilota) e/o sulle viti registrabili del disco di regolazione dell'erogazione dell'aria. Succes-
sivamente si effettua una verifica della quantità di gas erogata con la lettura del contatore, vedi capitolo "Lettu-
ra contatore". Se necessario si corregge l'erogazione di gas e della relativa aria di combustione operando
come precedentemente descritto al punto 7. Successivamente si controlla la combustione con gli appositi
strumenti. Per un corretto rapporto aria/gas si deve rilevare un valore di anidride carbonica (CO
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) che
aumenta all'aumentare dell'erogazione, indicativamente, per il metano, almeno 8% all'erogazione minima del
bruciatore fino al valore ottimo del 10% per l'erogazione massima. Sconsigliamo di superare il valore del 10%
per evitare di funzionare con un eccesso di aria troppo limitato che potrebbe causare (variazione della pressio-
ne atmosferica, presenza di deposito di polvere nei condotti dell'aria) una sensibile quantità di CO (ossido di
carbonio).
E' indispensabile verificare con l'apposito strumento che la percentuale di ossido di carbonio (CO) presente
nei fumi non superi il valore il valore massimo ammesso di 0,1%.
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