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5. ESERCIZIO
5.1 Condizioni operative
Le normali condizioni di utilizzo delle torri di raffreddamento serie
CEHV
sono le seguenti:
- pressione massima dell’acqua di alimentazione
0,5 bar (5 metri col. H2O)
- temperatura massima acqua in ingresso
55 °C (versioni standard)
75 °C (versione ATT)
5.2 Reintegro con acqua di fiume
Quando si usi per il reintegro delle torri di raffreddamento acqua di fiume, oltre ai problemi di acidità e durezza
normalmente connessi all'acqua di reintegro di qualunque provenienza, occorre valutare con molta attenzione
l’eventuale presenza di solidi sospesi, che possono avere anche dimensioni importanti, nonché di limo, sabbia,
argilla.
In questo caso, è conveniente disporre di un idoneo sistema di filtrazione, preceduto a monte da schermi di rete
per arrestare i corpi più grossolani.
5.3 Reintegro con acqua salmastra
Premesso che le parti in vetroresina non soffrono minimamente per la presenza di sali in acqua, qualche
problema può invece sorgere sulle parti metalliche in quanto l’acqua salmastra provoca un’azione chimica, in
particolare sulle parti zincate, quando vi siano falle anche minime nello strato di zinco protettivo.
Si consiglia pertanto, in questa particolare situazione, di preferire la torre evaporativa in versione INOX, ovvero
con tutte le parti metalliche realizzate in acciaio inossidabile AISI 304/AISI 316.
5.4 Funzionamento invernale
Nelle zone in cui la temperatura ambiente invernale scende al di sotto di 0°C, vi è la possibilità di formazione di
ghiaccio nei o sui componenti delle torri e nell'area immediatamente circostante.
Gli organi e le zone più soggette al gelo ed alla formazione di ghiaccio sono:
-
le vasche di raccolta acqua
- i tubi di mandata e ripresa acqua, nonché quelli dei circuiti ausiliari
- i ventilatori
- occasionalmente, l’area circostante la torre
In genere, quando la torre è in normale funzionamento anche durante la stagione invernale, non esiste pericolo
di gelo. E’ però possibile che, con temperature esterne inferiori a -2°C / -3°C, si vi sia formazione di ghiaccio
anche in caso di arresti assai brevi.
5.4.1 Formazione di ghiaccio nelle vasche
La formazione di ghiaccio inizia a partire dalla superficie dell’acqua, poi il processo si estende a tutta la massa
d’acqua contenuta nella vasca; man mano che il fenomeno procede e la massa di ghiaccio aumenta, la sua
velocità di formazione diminuisce.
Per rimediare a questo inconveniente si possono installare uno o più riscaldatori elettrici di potenza
adeguatamente calcolata e comandati da un apposito termostato di regolazione, i quali assicurino una
temperatura dell'acqua tra i +3°C e 5°C in tutta la vasca o, in caso di vasche molto grandi, in una zona di essa
sufficiente ad assicurare che sia liquido almeno il volume dell'acqua necessario all'avviamento del sistema.
Si può anche ricorrere ad una vasca ausiliaria, situata in un locale chiuso o sotterraneo, in cui l’acqua raffreddata
dalla torre può defluire liberamente in modo che il bacino di raccolta della torre risulti sempre vuoto.
NOTA
: il termostato fornito assieme alla resistenza elettrica agisce esclusivamente in base alla temperatura
dell’acqua in vasca, non in base al calore prodotto dalla resistenza stessa.
In caso di assenza di acqua, pertanto, la resistenza ugualmente inserita potrebbe provocare il suo
irrimediabile danneggiamento: si consiglia quindi di prevedere un interruttore di minimo livello, a
protezione della resistenza elettrica nell’eventualità che questa si trovi fuori dall’acqua.
Содержание H51369
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