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SISTEMI PUBLIC ADDRESS
L’obiettivo di un sistema Public Address è
principalmente la diffusione di messaggi vocali.
L’eventuale trasmissione di un programma musicale
di intrattenimento, ove prevista, viene effettuata a
basso volume.
I sistemi sopra descritti trovano primaria applicazione
in ambienti di uso pubblico, quali centri commerciali,
stazioni ferroviarie, ospedali, complessi sportivi e
culturali, dove l’uniformità della distribuzione sonora
e l’intelligibilità dei messaggi diffusi riveste massima
importanza. In tali installazioni risultano essere
parametri fondamentali la dispersione del singolo
diffusore in relazione alle diverse frequenze e la sua
efficienza, piuttosto che l’elevata fedeltà della
sorgente nei confronti del segnale musicale. Esiste
comunque la tendenza ad utilizzare componenti di
qualità superiore caratterizzati da una più estesa
risposta in frequenza. È importante tenere presenti le
caratteristiche acustiche e l’utilizzo dell’ambiente:
saranno questi dati a determinare la filosofia
dell’intero progetto. Di solito non viene usata la
codifica stereofonica del segnale in quanto il numero
dei diffusori e la loro ubicazione non consentirebbero
la corretta ricostruzione dell’immagine stereofonica.
Le funzioni che un impianto elettroacustico può
essere chiamato a svolgere sono di vario tipo:
Rinforzo dei suoni: chiese,teatri, sale conferenza,
ecc.
Diffusione ad alto livello: chiamata persone in
stabilimenti, diffusione di comizi in piazze,
distribuzione suono ed annunci in campi sportivi,
avvisi e comunicazioni da mezzi mobili.
Diffusione a basso livello (musica di sottofondo):
alberghi, uffici, negozi, supermarket, sale d’attesa.
Di tipo misto: con distribuzione di musica di
sottofondo e insieme possibilità di intervento ad alto
livello per chiamate, comunicazioni, allarmi, ecc.
ILMICROFONO
Il microfono è un dispositivo che trasforma le
variazioni di pressione acustica in corrispondente
energia elettrica, permettendo così la trasmissione e
l’amplificazione del suono. Questa conversione di
energia opera sulla base di fenomeni induttivi, nel
caso dei microfoni magnetodinamici, o di variazione
capacitiva, nel caso dei microfoni a condensatore.
Questi due tipi di microfoni costituiscono la
stragrande maggioranza dei microfoni professionali
in uso. Il microfono magnetodinamico è quello più
comunemente usato: per la buona qualità, per la
solida struttura poco soggetta all’influenza
dell’umidità atmosferica e per il costo non elevato in
rapporto alle prestazioni rese. Il microfono a
condensatore,avendo una bassa tensione in uscita,
necessita l’abbinamento ad un preamplificatore, che
di solito è incorporato all’interno del microfono stesso
e che provvede ad elevare il segnale in uscita
determinando un ottimo livello di sensibilità. È quindi
facile comprendere come il microfono a
condensatore debba essere alimentato tramite una
minibatteria (solitamente incorporata) o, se è
predisposto, prelevando tensione dall’amplificatore
utilizzando gli stessi fili usati per il segnale
(alimentazione phantom). Si raggiunge qui una
ottima prestazione, a fronte però di un costo elevato;
per questa ragione il microfono a condensatore viene
impiegato quasi esclusivamente agli alti livelli del
campo professionale.
risposta polare microfono cardioide
risposta polare microfono panoramico
SISTEMI PUBLIC ADDRESS
Va ribadito che, in nessun caso, il microfono deve
essere orientato verso l’altoparlante o la sua zona di
diffusione, in quanto ciò può generare reazioni
acustiche. Nel qual caso è utile abbassare il volume
dell’amplificatore, o agire sul suo controllo toni
oppure, a fronte di situazioni particolarmente
svantaggiose, introdurre nella catena di
amplificazione un equalizzatore del tipo grafico o,
ancora meglio, di tipo parametrico, che consenta il
filtraggio delle sole frequenze responsabili
dell’innesco acustico. Per il collegamento del
microfono all’amplificatore, è sempre preferibile
utilizzare linee microfoniche brevi, tassativamente
realizzate in cavo schermato del tipo a due conduttori
interni. I cavi di collegamento dei microfoni vanno
tenuti alla distanza di almeno 30/50 cm dai cavi di
collegamento degli altoparlanti, o di altre utenze
elettriche, e, quando detti cavi risultano essere lunghi
(generalmente più di 6/8 metri), è meglio collegare il
m i c r o f o n o a d u n i n g r e s s o b i l a n c i a t o
dell’amplificatore, così da ottenere un ascolto
sicuramente privo di disturbi anche con linee di varie
decine di metri. Per linee microfoniche più lunghe è
indispensabile fare uso di appositi preamplificatori
microfonici, per mezzo dei quali si possono
raggiungere distanze anche superiori al chilometro,
sempre impiegando linee bilanciate.