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OUTSPIDER
può essere
collegato nel modo tradizionale tramite
contatti a relè
o tramite
seriale RS485
al satellite
XSATHP
o direttamente alle centrali predisposte.
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OUTSPIDER PA
è composto da un
doppio infrarosso
, ideato per la protezione sia interna che esterna.
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OUTSPIDER DT
è composto da un
doppio infrarosso e da una microonda planare
, ideato per la protezione sia interna che esterna.
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OUTSPIDER
è dotato di un microprocessore che esegue un’
analisi dei segnali digitali
e li gestisce in base alla modalità di funzionamento selezionata.
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OUTSPIDER
è dotato di un particolare circuito che permette la lettura della temperatura e regola automaticamente la sensibilità (
Compensazione termica
), in base alla
temperatura ambientale.
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OUTSPIDER
è dotato di un circuito che evita il blocco del microprocessore.
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OUTSPIDER PA
è dotato di un
buzzer
e di una serie di led per dare una segnalazione ottico-acustica (
Walk Test
) anche se al sensore è applicato il blocco.
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OUTSPIDER DT
è dotato di un
buzzer
e di un led per dare una segnalazione ottico-acustica (
Walk Test
) solo se al sensore non è applicato il blocco o settato in modalità
Security.
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OUTSPIDER
è dotato di un circuito
antimascheramento
composto da 4 led TX laterali e 1 led RX centrale in grado di segnalare anche la
presenza di sporco sulle lenti
.
w
OUTSPIDER
è dotato di un ingresso ausiliario (
AUX
) per gestire un ulteriore ingresso di allarme o il circuito di antistrappo del sensore stesso
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OUTSPIDER
può adattare il campo di copertura, in base alle esigenze, con le serie di lenti tra quelle in dotazione.
NOTA: dove non è espressamente indicato, le istruzioni si riferiscono a entrambi i modelli.
Prima alimentazione
Alla prima alimentazione,
OUTSPIDER PA
e
OUTSPIDER DT
rimangono
inibiti
per un tempo di circa
60 secondi
, durante il quale i led
giallo
e
rosso,
se abilitati;
lampeggiano alternativamente e il buzzer emette una segnalazione intermittente
Premessa
I modelli
OutSpider DT
e
OutSpider PA
sono sensori progettati per la protezione di aree esterne dove le condizioni meteorologiche, gli elementi ambientali, gli animali in
libertà, ecc. possono determinare un elevato rischio di falsi allarmi. A differenza dei sensori convenzionali, per ambienti interni, che generalmente vanno in allarme solo in
funzione dell’intensità, o al massimo della frequenza, dei segnali rilevati, questi rivelatori da esterno analizzano molto più accuratamente i segnali generati dai sensori
infrarossi e dalla microonda, considerando, oltre ai due aspetti sopra menzionati, anche elementi quali il grado di somiglianza e contemporaneità tra i due segnali infrarossi
(correlazione) e, nella versione a doppia tecnologia, la presenza nella microonda di un segnale caratterizzato da movimento prevalentemente in una direzione anziché di
andata e ritorno (tipico delle oscillazioni: p. es. piante sotto l’azione del vento) e il grado di sincronizzazione tra i segnali delle due tecnologie.
L’elaborazione di queste informazioni, secondo gli algoritmi del software e i parametri imposti dall’installatore, permette di stabilire se un determinato insieme di segnali deve
essere considerato allarme oppure no. Essendoci un maggior numero di condizioni da soddisfare affinché un segnale sia considerato allarme, è logico aspettarsi una minor
“reattività” di questo tipo di rivelatori rispetto a quelli da interno, che non significa una minor portata, ma una più accurata selezione degli stimoli da considerare allarmi validi.
Ciò comporta che talvolta il sensore tardi di più ad andare in allarme, rispetto a un sensore convenzionale, soprattutto nelle vicinanze: questo è dovuto al fatto che, da vicino,
il bersaglio genera segnali più confusi e deformati, perché intercetta contemporaneamente un maggior numero di raggi, e questo rende più difficile ottenere un riscontro
positivo dal confronto delle forme d’onda. In effetti, questo tipo di sensori risponde meglio quando il bersaglio si muove a distanze maggiori, vicine alla portata massima.
Al fine di agevolare la funzione di questo tipo di sensori, per garantire la massima somiglianza possibile tra i segnali dei piroelettrici, si raccomanda regolare la posizione del
circuito stampato in base all’altezza di installazione, come indicato dalle tacche presenti sulla scheda, agendo poi sull’inclinazione di tutto il sensore, tramite lo snodo della
staffa, per regolare la copertura effettiva.
Si eviti quindi di accorciare o allungare la portata spostando la scheda all’interno del contenitore, come si usa fare invece
sui rivelatori da interno a lente di Fresnel
.
Caratteristiche Generali
I
T
A