I
NTRODUZIONE
Teorie terapeutiche
1. Teoria delle endorfine
In caso di frequenze molto basse (< 10Hz), la corrente stimolante
determina in prevalenza una manipolazione ormonale dei centri
vegetativi nel sistema nervoso centrale. Ciò provoca l’eccitazione
delle fibre che trasmettono il dolore. Scattano i meccanismi centrali
di inibizione del dolore e la distribuzione degli oppioidi nella cor-
teccia cerebrale ovvero nel diencefalo e si liberano endorfine e
sostanze analoghe alla morfina che agiscono come analgesici!
2. Teoria del gate control
Frequenze stimolanti > 10Hz manifestano la loro efficacia soprat-
tutto nelle „protuberanze dorsali“ del midollo spinale. Ciò impedis-
ce di prendere coscienza della sensazione di dolore. Frequenze a
partire da 85 – 100 Hz fino a 200 – 250 Hz possono innestare
meccanismi di inibizione del dolore sia nelle estremità nervose li-
bere che nelle fasce nervose del simpatico.
Questa teoria è la più diffusa.
Analisi generale del dolore
1. Dolore netto, acuto o lancinante
Utilizzare frequenze comprese da < 50 Hz a < 20 Hz
Selezionare una durata d’impulso il più elevata
possibile > 150µsec
2. Dolore sordo e battente
Utilizzare (di regola) frequenze > 50 Hz
Durata d'impulso più ampia possibile (il battito ovvero il cuore
non deve essere amplificato), quindi solitamente durate d'impul-
so brevi < 120µS
Evitare di stimolare parti di muscolo, perché ciò causerebbe in-
dolenzimento muscolare.
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