Utilizzo del generatore
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In alcuni motori o per esigenze particolari il regolatore di
velocità è di tipo elettronico, in questo caso la precisione
in condizione statiche di funzionamento raggiunge il
±0,25% e la frequenza si mantiene costante nel funzio-
namento da vuoto a carico (funzionamento isocrono).
FATTORE DI POTENZA - COS
ϕ
Il fattore di potenza è un dato che dipende dalle carat-
teristiche elettriche del carico, esso indica il rapporto tra
la Potenza Attiva (kW) e la Potenza Apparente (kVA).
La potenza apparente è la potenza totale necessaria al
carico data dalla somma della potenza attiva fornita dal
motore (dopo che l’alternatore ha trasformato la potenza
meccanica in potenza elettrica) e dalla Potenza Reat
-
tiva (kVAR) fornita dall’alternatore. Il valore nominale
del fattore di potenza è cos
ϕ
= 0,8, per valori diversi
compresi tra 0,8 e 1 è importante durante l’utilizzo non
superare la potenza attiva dichiarata (kW) in modo da
non sovraccaricare il motore del gruppo elettrogeno, la
potenza apparente (kVA) diminuirà proporzionalmente
all’aumento del cos
ϕ
.
Per valori di cos
ϕ
inferiori a 0,8 l’alternatore deve es-
sere declassato in quanto a parità di potenza apparente
l’alternatore dovrebbe fornire una potenza reattiva mag-
giore. Per i coefficienti di riduzione interpellare il Centro
di Assistenza Tecnica.
AVVIAMENTO MOTORI ASINCRONI
L’avviamento di motori asincroni da parte di un gruppo
elettrogeno può risultare critico a causa delle elevate
correnti di avviamento che il motore asincrono richie-
de (Iavv. = sino a 8 volte la corrente nominale In.). La
corrente di avviamento non deve superare la corrente
di sovraccarico ammessa dall’alternatore per brevi pe-
riodi, generalmente dell’ordine del 250-300% per 10-15
secondi.
Per evitare un sovradimensionamento del gruppo si
consiglia l’utilizzo di alcuni accorgimenti:
- nel caso di avviamento di più motori suddividere gli
stessi in gruppi e predisporre il loro avviamento ad
intervalli di 30-60 secondi.
- quando la macchina operatrice accoppiata al motore lo
permette predisporre un avviamento a tensione ridotta,
avviamento stella/triangolo o con autotrasformatore,
oppure utilizzare un sistema per avviamenti dolce,
soft-start.
In tutti i casi quando il circuito utilizzatore prevede l’avvia-
mento di un motore asincrono è necessario controllare
che non vi siano utenze inserite nell’impianto che a causa
della caduta di tensione transitoria possano causare
disservizi più o meno gravi (apertura di contattori, tempo-
ranea mancanza d’alimentazione a sistemi di comando
e controllo ecc.).
CARICHI MONOFASI
L’alimentazione di utenze monofasi mediante generatori
trifasi impone alcune limitazioni operative.
- Nel funzionamento monofase la tolleranza di tensione
dichiarata non può più essere mantenuta dal regola-
tore (compound o regolatore elettronico) in quanto il
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sistema diventa fortemente squilibrato.
La variazione
di tensione sulle fasi non coinvolte nella alimen-
tazione può risultare pericolosa, si consiglia di
sezionare gli altri carichi eventualmente collegati
.
- La potenza massima prelevabile tra Neutro e Fase (col-
legamento a stella) è generalmente 1/3 della potenza
trifase nominale, alcuni tipi di alternatori permettono
anche il 40%. Tra due Fasi (collegamento a triangolo)
la potenza massima non può essere superiore ai 2/3
della potenza trifase dichiarata.
- Nei gruppi elettrogeni equipaggiati con prese monofasi
utilizzare queste per il collegamento dei carichi. Negli
altri casi, utilizzare sempre la fase “R” e il Neutro.
PROTEZIONI ELETTRICHE
INTERRUTTORE MAGNETOTERMICO
Il gruppo elettrogeno è protetto contro i corto circuiti e
contro i sovraccarichi da un interruttore magnetotermico
(Z2) posto a monte dell’impianto. Le correnti d’intervento
sia termiche che magnetiche possono essere fisse o
regolabili in funzione del modello di interruttore.
+
Nei modelli con correnti di inter-
vento regolabile
non modificare
le
tarature in quanto si potrebbe com-
promettere la protezione dell’im-
pianto o le caratteristiche d’uscita
del gruppo elettrogeno. Per even-
tuali variazioni interpellare il nostro
Servizio di Assistenza Tecnica.
L’intervento della protezione contro i sovraccarichi non
è istantanea ma segue una caratteristica sovracorrente/
tempo, maggiore è la sovracorrente minore è il tempo di
intervento. Si tenga presente
inoltre che la corrente nomi-
nale d’intervento è riferita ad
una temperatura d’esercizio
di 30°C, ad ogni variazione
di 10°C corrisponde appros-
simativamente una variazione del 5% sul valore della
corrente nominale.
In caso di intervento della protezione magnetotermica
verificare che l’assorbimento totale non superi la corrente
nominale del gruppo elettrogeno.
© MOSA
REV.1-01/03
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