Candy CE32XK, Инструкция по использованию

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UTILIZZO DELLE PIASTRE ELETTRICHE
PIASTRA NORMALE
Per accendere la piastra normale, ruotare
la manopola (fig. 2.1) nella posizione
desiderata; i numeri da
1 a 6 indicano
le posizioni di lavoro con l'aumento della
temperatura in base al numero.
Raggiunto il punto di ebollizione, ridurre
l'immissione in bas
e all'intensità di riscalda-
mento desiderata, tenendo presente che
la
piastra continuerà a scaldare per 5 minuti
dopo essere stata spenta.
PIASTRA RAPIDA (punto rosso)
La manopola di comando delle piastre
rapide è simile a quella di una normale
piastra con 6 posizioni di lavoro (fig. 2.1).
Le caratteristiche di questa piastra, dotata
di limitatore di calore, consentono di:
•
raggiungere rapidamente la temperatura;
•
sfruttare al massimo l'alimentazione
con pentole a fondo piatto;
•
limitare l'alimentazione in caso
di pentole non idonee.
Non cucinare mai gli alimenti diretta-
mente sulle piastre elettriche! Utilizzare
sempre una casseruola o un apposito
contenitore.
NOTA:
La manopola e i simboli possono variare.
UTILIZZO CORRETTO DELLE
PIASTRE ELETTRICHE
(fig. 2.2)
Quando la padella raggiunge la temperatura
di ebollizione, abbassare la fiamma al livello
desiderato.
Ricordare che la piastra continuerà a gene-
rare calore per circa cinque minuti dopo
essere stata spenta.
Durante l'utilizzo della piastra elettrica
è necessario:
•
evitare di tenerla accesa senza
un utensile da cucina poggiato sopra;
•
evitare di versarvi sopra liquidi mentre
è calda;
•
utilizzare solo pentole e padelle a fondo
piatto (tipo piastra elettrica);
•
utilizzare recipienti di cottura che
coprano quanto più possibile
la superficie della piastra;
• per risparmiare elettricità, utilizzare
i coperchi quando possibile.
Una spia luminosa posta vicino alla
manopola segnala che la piastra
è in funzione.
Attenzione!
Se la superficie è incrinata, spegnere
l'elettrodomestico per evitare il rischio
di scosse elettriche e chiamare l'assi-
stenza clienti.
Attenzione!
Non coprire il piano cottura con carta
stagnola.
Fig. 2.1
Fig. 2.2
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