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Orientamento dell’immagine vista
ad occhio nudo e con dispositivi
raddrizzatori su telescopi rifrattori e
di Newton
Immagine invertita e capovolta,
vista con i telescopi di Newton e con
oculare inserito direttamente su un
telescopio rifrattore.
Immagine invertita da sinistra a
destra vista con un prisma diagonale
stellare su un telescopio rifrattore.
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L’orientamento dell’immagine cambia a seconda di come l’oculare viene inserito nel telescopio. Quando si usa un prisma
diagonale stellare con telescopi rifrattori, l’immagine non è capovolta, ma è invertita lateralmente (cioè si ottiene un’immagine
speculare). Se si inserisce l’oculare direttamente nel focalizzatore del telescopio rifrattore (cioè senza usare il diagonale),
l’immagine è sia capovolta che invertita lateralmente. Tuttavia, quando si usa il telescopio rifrattore PowerSeeker e il
diagonale raddrizzatore dell’immagine in dotazione standard, l’immagine viene orientata correttamente sotto ogni aspetto.
I telescopi di Newton producono un’immagine diritta, ma che appare ruotata in base all’ubicazione del portaoculare in
relazione al suolo. Tuttavia, usando l’oculare raddrizzatore dell’immagine in dotazione ai telescopi di Newton
PowerSeeker, l’immagine risulta orientata in modo corretto.
Figura 3-3
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Per mettere a fuoco il telescopio rifrattore o di Newton, basta girare la manopola di messa a fuoco situata subito sotto il
porta oculare (vedere le Figure 2-13, 2-14 e 2-15). Girando la manopola in senso orario si mette a fuoco un oggetto più
lontano di quello che si sta attualmente osservando. Girando la manopola in senso antiorario si mette a fuoco un oggetto più
vicino di quello che si sta attualmente osservando.
Nota:
se si portano lenti correttive (ovvero gli occhiali da vista), si consiglia di toglierli quando si osserva con un oculare
collegato al telescopio. Quando invece si usa una fotocamera, occorre indossare sempre le lenti correttive per assicurare la
messa a fuoco più nitida possibile. Se si soffre di astigmatismo, le lenti correttive vanno indossate sempre.
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Si può modificare la potenza del telescopio cambiando l’oculare. Per determinare la potenza di ingrandimento del
telescopio, basta dividere la lunghezza focale del telescopio per la lunghezza focale dell’oculare usato. La formula
dell'equazione è la seguente:
Lunghezza focale del telescopio (mm)
Ingrandimento =
Lunghezza focale dell’oculare (mm)
Supponiamo per esempio che si stia usando l’oculare da 20 mm in dotazione al telescopio. Per determinare
l’ingrandimento, basta dividere la lunghezza focale del telescopio (il PowerSeeker 60AZ in questo esempio ha una
lunghezza focale di 700 mm) per la lunghezza focale dell’oculare, ovvero 20 mm. Dividendo 700 per 20 si ottiene come
risultato un ingrandimento di 35x.
Sebbene la potenza sia variabile, ogni strumento che osserva il normale cielo ha un limite al più alto ingrandimento utile.
La regola generale è che la potenza 60 può essere usata per ogni pollice (2,5 cm) di apertura. Per esempio, il PowerSeeker
60AZ ha un diametro di 2,4 pollici. Moltiplicando 2,4 per 60 si ottiene un ingrandimento utile massimo pari a 144. Sebbene
questo sia l’ingrandimento utile massimo, la maggior parte delle osservazioni viene eseguita nella gamma di potenza da 20
a 35 per ogni pollice di apertura, che è un ingrandimento da 48x a 84x per il telescopio PowerSeeker 60AZ . Si può
determinare l’ingrandimento del proprio telescopio nello stesso modo.
Una nota sull’uso delle alte potenze –
Le potenze superiori vengono usate principalmente per le osservazioni lunari e a
volte planetarie, dove si può ingrandire molto l’immagine, ma occorre ricordare che il contrasto e la luminosità saranno
molto bassi a causa dell’alto ingrandimento. Usando l’oculare da 4 mm con la lente di Barlow da 3x si ottiene una potenza
estremamente alta che può essere usata in rare occasioni – si ottiene la potenza ma l’immagine sarà scura, con un basso
contrasto, perché è stata ingrandita il più possibile. Per ottenere le immagini più luminose con i più alti livelli di contrasto,
usare le potenze inferiori.