2.1 LOCALE
CALDAIA
Il locale caldaia deve possedere tutti i requi-
siti richiesti dal D.P.R. 22.12.1970 e dalla
Circolare M.I. n° 73 del 29.7.1971 (per im-
pianti termici a combustibili liquidi).
2.2
DIMENSIONI
LOCALE CALDAIA
Posizionare il corpo caldaia su un basamen-
to, precedentemente predisposto, avente
un'altezza di almeno 10 cm.
Il corpo dovrà poggiare su superfici che
permettono uno scorrimento impiegando
possibilmente delle lamiere in ferro. Tra le
pareti del locale e la caldaia deve essere la-
sciato uno spazio di almeno 0,60 m, men-
tre tra la parte superiore del mantello e il
soffitto deve intercorrere una distanza di
almeno 1 m, che può essere ridotta a 0,50
m per caldaie con bollitore incorporato (co-
munque l'altezza minima del locale caldaia
non dovrà essere inferiore a 2,5 m).
2.3
ALLACCIAMENTO IMPIANTO
Nell'effettuare i collegamenti idraulici ac-
certarsi che vengano rispettate le indicazio-
ni date in fig. 1. È opportuno che i collega-
menti siano facilmente disconnettibili a
mezzo bocchettoni con raccordi girevoli.
L’impianto deve essere del tipo a vaso
espansione chiuso.
2.3.1
Fase iniziale di riempimento
impianto
Prima di procedere al collegamento della
caldaia è buona norma far circolare acqua
nelle tubazioni per eliminare gli eventuali
corpi estranei che comprometterebbero
la buona funzionalità dell'apparecchio.
Il riempimento va eseguito lentamente, per
dare modo alle bolle d'aria di uscire attra-
verso gli opportuni sfoghi posti sull'impianto
di riscaldamento. In impianti di riscaldamen-
to a circuito chiuso, la pressione di carica-
mento a freddo dell'impianto e la pressione
di pregonfiaggio del vaso di espansione, do-
vranno corrispondere o comunque non es-
sere inferiori all'altezza della colonna stati-
ca dell'impianto (ad esempio, per una colon-
na statica di 5 m, la pressione di precarica
del vaso e la pressione di caricamento del-
l'impianto dovranno corrispondere almeno
al valore minimo di 0,5 bar).
2.3.2
Caratteristiche dell’acqua
di alimentazione
Al fine di evitare incrostazioni o depositi allo
scambiatore primario l’acqua di alimenta-
zione del circuito riscaldamento deve esse-
re trattata in conformità alla morma UNI-
CTI 8065. E’ assolutamente indispensabile
il trattamento dell’acqua nei seguenti casi:
– Impianti molto estesi (con elevati conte-
nuti d'acqua).
– Frequenti immissioni d'acqua di reinte-
gro nell'impianto.
– Nel caso in cui si rendesse necessario lo
svuotamento parziale o totale dell'im-
pianto.
2.3.3
Bollitore acqua sanitaria
Le caldaie
“RONDÒ - ESTELLE”
sono
accoppiabili all’unità bollitore separata
“BA100 - BA150 - BA200”
.
Il bollitore in acciaio vetroporcellanato è
corredato di anodo di magnesio a protezio-
ne del bollitore e flangia di ispezione per il
controllo e la pulizia.
L’anodo di magnesio dovrà essere control-
lato annualmente e sostituito qualora
risulti consumato, pena la decadenza
della garanzia del bollitore.
Sulla tubazione di alimentazione acqua fred-
da bollitore installare una valvola di sicurez-
za tarata 6 bar (12 fig. 2). Nel caso la pres-
sione di rete risulti eccessiva montare un
apposito riduttore di pressione.
Qualora la valvola di sicurezza tarata 6 bar
intervenga di frequente, montare un vaso
espansione avente capacità 8 litri e pres-
sione massima 8 bar (11 fig. 2).
Il vaso dovrà essere del tipo a membrana di
gomma naturale “caucciù” adatta per usi
alimentari.
PREVENZIONE: Dopo il riempimento ini-
ziale dell’impianto procedere alla sanifica-
zione del bollitore e del vaso espansione
sanitario. Per effettuare questa operazio-
ne svuotare e riempire con acqua e un
liquido sanificante di uso alimentare
osservando le indicazioni per l’utilizzo
riportate nella confezione del prodotto.
Svuotare quindi il bollitore e il vaso espan-
sione e riempirli nuovamente con acqua.
2.4
ALLACCIAMENTO ALLA
CANNA FUMARIA
La canna fumaria ha una importanza fonda-
mentale per il funzionamento dell'installazio-
ne. Infatti, se non è eseguita con gli oppor-
tuni criteri, si possono avere disfunzioni nel
bruciatore, amplificazioni di rumori, forma-
zioni di fuliggine, condensazioni e incrosta-
zioni. La canna fumaria deve pertanto ri-
spondere ai seguenti requisiti:
– deve essere di materiale impermeabile e
resistente alla temperatura dei fumi e
relative condensazioni;
– deve essere di sufficiente resistenza mec-
canica e di debole conduttività termica;
– deve essere perfettamente a tenuta per
evitare il raffreddamento della canna fu-
maria stessa;
– deve avere un andamento il più possibile
verticale e la parte terminale deve avere
una aspiratore statico che assicura una
efficiente e costante evacuazione dei
prodotti della combustione;
– allo scopo di evitare che il vento possa
creare attorno al comignolo delle zone di
pressione tali da prevalere sulla forza
ascensionale dei gas combusti, è neces-
sario che l'orifizio di scarico sovrasti di al-
meno 0,4 m qualsiasi struttura adiacen-
te al camino stesso (compreso il colmo
del tetto) distante meno di 8 m;
– la canna fumaria deve avere un diametro
non inferiore a quello di raccordo cal-
daia: per canne fumarie con sezione qua-
drata o rettangolare la sezione interna
deve essere maggiorata del 10% rispet-
to a quella del raccordo caldaia;
– la sezione utile della canna fumaria può
essere ricavata dalla seguente relazione:
S
sezione risultante in cm
2
K
coefficiente in riduzione:
– 0,045 per legna
– 0,030 per carbone
– 0,024 per gasolio
– 0,016 per gas
P
potenza della caldaia in kcal/h
H
altezza del camino in metri misurata
dall'asse della fiamma allo scarico
del camino nell'atmosfera. Nel di-
mensionamento della canna fumaria
si deve tener conto dell'altezza effet-
tiva del camino in metri, misurata
dall'asse della fiamma alla sommità,
diminuita di:
– 0,50 m per ogni cambiamento di
direzione del condotto di raccordo
tra caldaia e canna fumaria;
– 1,00 m per ogni metro di sviluppo
orizzontale del raccordo stesso.
2.5 MONTAGGIO
MANTELLO “RONDÒ” (fig. 5)
Il mantello e il pannello comandi sono forniti
a parte, in singole confezioni di cartone.
Nell’imballo del mantello si trova il sacchet-
to contenente i documenti della caldaia e la
lana di vetro per coibentare il corpo di
ghisa. Eseguire il montaggio del mantello
nel seguente modo (fig. 5):
– fissare la staffa inferiore anteriore (1) e
posteriore (2) alle testate con le quattro
viti TE fornite a corredo;
– inserire la staffa superiore (5) fissandola
alla testata anteriore con le due viti TE;
– coibentare il corpo di ghisa con la lana di
vetro bloccandola con le due molle forni-
te a corredo;
– montare il pannello (11) con le viti TE già
fissate alla porta camera combustione;
– montare il fianco sinistro (3) e il fianco
destro (4) inserendoli sulle linguette rica-
vate sulle staffe (1 - 2) a seconda del
modello;
– bloccare i fianchi alle staffe (5 - 1) con le
quattro viti autofilettanti fornite a corre-
do;
– fissare i due pannelli posteriori (6) e (7)
ai fianchi con le dieci viti autofilettanti for-
nite a corredo;
5
P
S
= K
√
H
2
INSTALLAZIONE