cod. 7.42.6.874.9
GW 96 769 - GW 96 770
5. Elektrische Daten:
Bemessungsspannung
115, 230 oder 400 V 50 Hz
Betriebsspannung max.
120, 240 oder 415 V 50 Hz
Bemessungs-Stoßspannungsfestigkeit
mind. 4 kV
Verlustleistung bei Bemessungsspannung
3 VA
Auslösung typisch bei
0,4 bis 0,5 x Bemessungsspannung
Einschaltung möglich - typisch bei
0,7 bis 0,8 x Bemessungsspannung
Auslöseverzögerung typisch
> 0,02 s
Zulässige Umgebungstemperatur
– 5 bis +400C
6. Mechanische Eigenschaften:
Abmessungen
1 Modul Breite
Klemmenquerschnitt
1 x 1 mm
2
bis max. 2 x 2,5 mm2 Ye und Yf mit Aderendhülsen
Klemmentyp Liftklemmen
Klemmenschrauben
Pozidrive Nr. 2, unverlierbar
Klemmendrehmoment
0,8 / 1 Nm mind. / max.
7. Anwendungen:
• Zum Verhindern von Selbstanläufen gefährlicher Maschinen und Fördereinrichtungen, wenn bei Wiederkehr der Versorgungsspannung durch
unkontrollierten Start eventuell ein gefährlicher Betriebszustand entstehen könnte.
• Zum Schutz von Stromverbrauchseinrichtungen gegen Betrieb mit wesentlicher Unterspannung
• Zur Überwachung aller Außenleiter eines Drehstromsystems eventuell Ruhekontakt eines Spannungs-Kontrollrelais in Reihe zum
Unterspannungsauslöser - siehe Schaltbild.
• Für zentrale Ausschaltfünktionen bis hin zum NOT-AUS-Betrieb ist die Verwendung von passiven (Ruhestrom) Auslösekreisen wesentlich sicherer
als die aktive Fernabschaltung, z.B. mittels elektromagnetischer Arbeitsstromauslöser. Eine Leitungsunterbrechung führt nur beim Passiv-
Auslösekreis zur Abschaltung und daher zu keiner Gefährdung. Ein Arbeitsstromauslöser wäre bei. Leitungsbruch nicht mehr funktionsfähig und
könnte die Notabschaltung nicht auslösen. Abb. 2
8. Hinweise:
Die Montage, der Anschluss und die Inbetriebnahme dieses Schutzschalters darf nur durch eine autorisierte Elektrofachkraft erfolgen. Wird trotz
Beachtung der Montagehinweise keine einwandfreie Funktion des Gerätes erreicht, kann dieses schadhaft sein und ist an den Hersteller
einzusenden. Eigene Eingriffe in den Schalter sind nicht zulässig und schließen jede Gewährleistung aus!
U3~
2
L1 L
L3
2
N
Schaltungsbeispiel:
Sample:
Es. di collegamento:
Exemple:
L1 L
L3
2
L1 L
L3
2
N
STOP
Schaltungsbeispiel:
Sample:
Es di collegamento:
Exemple:
Spannungsüberwachungsrelais
Voltage-control relay
Relé di controllo tensione
Relais de surveillance de tension
+ Wiedereinschaltgerät
+ Remote control and autom. switching device
+ Comando motorizzato
+ Réenclencheur
1
2
I
O
2x
Montage
Mounting
Montaggio
Montage
3
1
I
O
Service ON (zu Testzwecken)
Service ON (for testing purposes)
Tasto di prova ON per test di funzionamento
Bouton de service
1
2
Istruzioni di servizio bobina di minima tensione
1. Funzioni e descrizione:
La bobina di minima tensione tipo GW 96 769 - GW 96 770 è un dispositivo passivo che, in caso di effettiva riduzione od interruzione della tensione
di alimentazione, provoca lo sgancio dell'interruttore a cui è accoppiata. L'intervento della bobina è praticamente istantaneo, in modo da non
provocare in presenza di momentanee cadute di tensione alcun ritardo di intervento.
Dal momento che, non solo la mancanza di tensione, ma anche la sua perdurante riduzione può causare danneggiamenti agli apparecchi elettronici ed in
generale agli utilizzatori elettrici, in caso di abbassamento della tensione ad un valore tipico maggiore del 30% di Un si provoca l'intervento dell'interruttore
a cui è associata. Il ripristino dell'interruttore è reso possibile solamente quando la tensione si riporta ad un valore superiore all' 80% di Un.
2. Segnalazione:
Un dispositivo di segnalazione e controllo meccanico, di colore rosso/verde, fornisce l'indicazione relativa alla presenza della tensione di
alimentazione, anche in caso di blocco della leva di comando dell'interruttore accoppiato.
Il colore rosso significa: interruttore sganciato oppure assenza di tensione. Il colore verde significa: presenza di tensione.
3. Montaggio:
La bobina di minima tensione viene accoppiata sul lato sinistro protezione motori.
Prima dell'accoppiamento l'interruttore deve trovarsi in posizione di Disinserito.
La bobina può essere posizionata grazie a dei perni rossi e premuta contro il lato dell'interruttore, tramite delle viti presenti sulla bobina ne viene
assicurato il fissaggio meccanico.
Durante il montaggio bisogna fare attenzione al corretto inserimento, senza l'uso di eccessiva forza, del perno di accoppiamento della bobina nel
foro di azionamento dell'interruttore, all'interno della relativa guida di scorrimento (Fig. 1).
4. Tasto di Prova:
È possibile, per effettuare un test di funzionamento, inserire l'interruttore accoppiato anche in condizioni di mancanza di tensione ai morsetti della
bobina. Per inserire l'interruttore accoppiato è necessario mantenere premuto a fondo ed in modo continuativo il tasto di prova.
Nell momento in cui tale tasto viene rilasciato, l'interruttore viene sganciato automaticamente riportandosi nello stato di disinserito.
5. Caratteristiche elettriche:
Tensione nominale
115, 230 oppure 400 V 50 Hz
Tensione d'esercizio max.
120, 240 oppure 415 V 50 Hz
Potenza dissipata con tensione nominale
3 VA
Condizioni di intervento tipico
0,4 fino a 0,5 x Tensione nominale
Condizioni di ripristino tipico
0,7 fino a 0,8 x Tensione nominale
Ritardo di intervento tipico
> 0,02 s
Temperatura ambiente ammissibile
da – 5 a + 400C
6. Caratteristiche meccaniche:
Dimensioni larghezza
1 modulo
Sezione del morsetti
adatti per cavo da 1 x 1 mm
2
fino a max. 2 x 2,5 mm2 con puntalino
Tipologie di morsetti
a ganascia autosollevanti
Viti
Pozidriv nr. 2 imperdibili
Coppia di serraggio
0,8 / 1 Nm min/max
7. Impiego:
• Evita il ripristino automatico di macchine pericolose o di impianti di trasporto in seguito alla interruzione della tensione di alimentazione.
• Protegge le apparecchiature elettriche utilizzatrici contro il funzionamento in condizioni con notevoli abbassamenti di tensione.
• Può effettuare un controllo dei conduttori esterni di un sistema trifase tramite contatto di un relè di misura tensione in serie alla alimentazione della
bobina di minima tensione (vedi figura).
• Impiego come mezzo di intervento centralizzato o per applicazioni di arresto di emergenza.
• L'utilizzo di sistemi di sgancio di tipo passivo risulta decisamente più sicuro rispetto all'impiego di sistemi di tipo attivo (es. sganciatori lancio di
corrente). Questo perché nel caso un ciu si utilizzi la bobina come dispositivo di emergenza, l'interruzione del suo cavo di alimentazione provoca
l'intervento e la consequente condizione di sicurezza. Uno sganciatore di tipo attivo, in caso di interruzione del cavo di alimentazione, risulterebbe
fuori servizio e non sarebbe più in grado di svolgere la funzione di intervento di emergenza (Fig. 2).
8. Indicazioni:
Nel caso in cui, nonostante il corretto montaggio secondo le istruzioni di servizio, la bobina risultasse non funzionante, è possibile che essa sia
difettosa e deve essere inviato al costruttore. Ciascun intervento diretto sulla bobina stessa non è ammesso e scarica il costruttore da qualsiasi
responsabilità.
ULTIMA REVISIONE 10/2007
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