
Attenzione
Rispettare le polarità indicate nei morsetti: fase (L), neutro (N) e terra (
)
5.2.2
Trattamento dell’acqua
In molti casi è sufficiente riempire la caldaia e l’impianto di riscaldamento con la normale acqua di rete, senza la necessità di
alcun trattamento. Per evitare possibili problemi con la caldaia e l’uso della medesima, verificare la composizione dell’acqua con
i valori riportati nelle tabelle che seguono.
Come previsto dalla normativa vigente è necessario effettuare un trattamento dell’acqua. Il trattamento dell'acqua deve essere
eseguito secondo i dettagli del DPR 59/09 art.4 comma 14, in conformità alla UNI 8065 e al DM 26 Giugno 2015.
Attenzione
Non aggiungere prodotti chimici nell'acqua del riscaldamento senza avere prima consultato un professionista del
trattamento dell'acqua. Per esempio: antigelo, addolcitori dell'acqua, prodotti per aumentare o ridurre il valore del
pH, additivi chimici e/o inibitori. Questi possono provocare danni alla caldaia, specialmente allo scambiatore di
calore.
Importante
Lavare sempre scrupolosamente l'impianto di riscaldamento nuovo o esistente prima di collegare una nuova
caldaia. Tale operazione è assolutamente essenziale. Il lavaggio aiuta a rimuovere i residui del processo di
installazione (scorie di saldatura, prodotti per il fissaggio, ecc.) e gli accumuli di sporcizia (limo, fango, ecc.) Il
processo di risciacquo favorisce anche il trasferimento di calore all'interno del sistema e riduce il consumo di
energia. Utilizzare un prodotto specifico per sciacquare l'impianto, se necessario. Il produttore del prodotto deve
confermare che sia adatto per l'uso con tutti i materiali che vengono utilizzati nell'impianto di riscaldamento.
Lavare l'impianto sezione per sezione. Evitare complicazioni assicurandosi che ogni sezione abbia una
distribuzione adeguata. Prestare particolare attenzione ai 'punti ciechi', dove il flusso è limitato e la sporcizia si può
accumulare. Quando si utilizzano sostanze chimiche per lavare l'impianto, i punti di cui sopra sono ancora più
importanti. La presenza di residui chimici nell'impianto può avere effetti negativi. Il processo di lavaggio deve
essere effettuato da un professionista e con estrema cura. Una volta che l'impianto di riscaldamento è stato pulito
e lavato, può essere riempito.
Tab.181 Qualità dell'acqua di riscaldamento
Qualità
Unità
Potenza totale dell'impianto ≤ 70 kW
Grado di acidità
pH
7,0 - 9,0
Conduttività a 25°C
μS/cm
10 - 500
Cloruri
mg/litro
≤ 50
Ferro
mg/litro
< 0,5
Rame
mg/litro
< 0,1
Tab.182 Durezza dell'acqua di riscaldamento
Durezza
Unità
Potenza totale dell'impianto ≤ 70 kW
Durezza totale dell’acqua dell’impianto fino ad
un reintegro annuale massimo pari al 5% del
la capacità dell’impianto
°F
5 - 15
°dH
2,8 - 8,4
mmol/litro
0,5 - 1,5
Oltre alla qualità dell’acqua, anche l’impianto riveste un ruolo di rilievo. Se si utilizzano materiali sensibili alla diffusione
dell’ossigeno (come alcune serpentine per il riscaldamento a pavimento), una quantità elevata di ossigeno può penetrare
nell’acqua del riscaldamento. Ciò deve essere sempre evitato.
Anche quando l’impianto viene regolarmente rabboccato con acqua di rete, nell’acqua del riscaldamento penetrano
nuovamente ossigeno e altri componenti (fra cui il calcare). Occorre quindi evitare di rabboccare in modo incontrollato. È
dunque necessario un misuratore di acqua, come pure un libro per la registrazione.
Importante
Il rabbocco con acqua non deve superare il 5% all’anno della capacità dell’impianto. Non utilizzare acqua
demineralizzata o sterilizzata al 100% per rabboccare l'impianto senza utilizzare soluzioni tampone a pH. Ciò
renderebbe l'acqua corrosiva per l'impianto di riscaldamento centralizzato, che sarebbe soggetto a gravi danni ai
vari componenti dell'impianto, incluso lo scambiatore di calore. Nelle caldaie in cascata, la caldaia con la minor
durezza consentita nella tabella determina la durezza dell'acqua complessiva dell'impianto.
5 Prima dell'installazione
it
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INIDENS
299
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